18 marzo 2019, ore 09:50
Il vice Premier ospite di Non Stop News spiega che si tratterebbe di rivoluzione epocale, "Se abbassi le tasse lo Stato poi incassa di più"
Per la flat tax per le famiglie "50-60 miliardi sono numeri strampalati, non siamo Superenalotto, noi i soldi li contiamo con più precisione". Lo ha detto Matteo Salvini ospite stamattina di Non Stop News. Il vice Premier e ministro dell'Interno ha spiegato: "Stiamo lavorando anche per le famiglie, stiamo facendo tutti i conti del caso ma siamo convinti che se abbassi le tasse lo Stato poi incassa di più. È un investimento intelligente per il futuro. Con una cifra tra 12 e i 15 miliardi diamo un primo colpo sostanzioso e un abbattimento fiscale non a tutti ma a tanti. E' l'inizio di un percorso, una rivoluzione epocale". Il leader della Lega, dopo aver precisato che "il mio futuro l'ho siglato per 5 anni e finché non abbiamo fatto tutto quello che abbiamo promesso da lì non mi sposto, non ci sono lusinghe, sondaggi e promesse che tengono, ha replicato alle affermazioni di Berlusconi: "State intervistando un coglione che pensa di svolgere il suo ruolo nell'interesse degli italiani con risultati discreti. Non penso che al governo ci siano coglioni. Berlusconi è stato ed è anche un grandissimo in tanti campi, la pubblicità, l'edilizia, il calcio, ed è l'asse portante, il leader di Forza Italia. Poi gli italiani si pronunciano e bisogna sempre ascoltare il popolo". Quindi, sul rapporto con la Cina: "Il memorandum che il premier Conte firmerà con il presidente cinese è la cornice, poi il quadro è un'altra cosa e noi stiamo valutando riga per riga il contenuto dell'intesa: se si apre all'export per le aziende italiane va benissimo, gli unici vincoli riguardano la sicurezza, il controllo dei dati degli italiani e l'energia. Non vorrei che qualcuno si alzasse dall'altra parte del mondo e ci spegnesse l'interruttore. Se i cinesi vogliono investire in ferrovie e porti ok, l'importante è che il controllo rimanga in mani italiane". Infine, il commento sul derby perso dalla sua squadra del cuore, il Milan: "Chi sono io per giudicare Gattuso? Il tifoso che c'era ieri a San Siro era incazzato come un bufalo. Non perché abbiamo perso perché ci sta, ma perché non abbiamo mai provato a vincere. Non c'era voglia, grinta, idea di gioco e c'erano giocatori sbagliati al posto sbagliato. Capita, sbaglio io da ministro. Ringhio è un grande, ma ieri il Milan non era il Milan, non ha giocato. Ma ringrazio i tifosi perché si sono comportati in maniera sensata". Di seguito il video integrale dell'intervista.