Saman, l’inganno dell’sms della madre per farla tornare a casa "Torna, faremo come ci dirai tu"
Saman, l’inganno dell’sms della madre per farla tornare a casa "Torna, faremo come ci dirai tu"
16 giugno 2021, ore 17:27 , agg. alle 17:38
“Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu": sarebbe questo il testo di un sms 'trappola' che Nazia Shaheen avrebbe scritto alla figlia Saman Abbas quando quest'ultima era in comunità protetta per indurla a tornare a casa
Di Saman Abbas, non si hanno più notizie dalla notte tra il 30 aprile e il primo maggio. La diciottenne pachistana è scomparsa da Novellara (Reggio Emilia), secondo gli inquirenti è stata uccisa dopo essersi opposta a un matrimonio combinato in famiglia. Sono indagati i genitori, due cugini e lo zio (accusato di essere l'esecutore materiale del delitto). I cinque familiari dovranno rispondere, in concorso, del reato di omicidio premeditato con l’aggravante dei futili motivi. Oggi la Gazzetta di Reggio ha pubblicato un messaggio che la madre di Saman avrebbe scritto per indurla a tornare a casa
L’SMS DELLA MADRE PER FARLA TORNARE
"Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu". Sarebbe questo il testo di un sms 'trappola' che Nazia Shaheen avrebbe scritto alla figlia Saman Abbas, quando quest'ultima era in comunità protetta, per indurla a tornare a casa. La ragazza aveva trovato rifugio nella struttura dopo aver denunciato i genitori che volevano obbligarla a un matrimonio combinato. Quelle parole potrebbero aver rassicurato Saman che tornò a casa l'11 aprile, nonostante il parere contrario dei servizi sociali, per recuperare i suoi documenti. E lo scorso 22 aprile denunciò ancora una volta ai carabinieri i genitori che non volevano consegnarglieli e cercavano di costringerla al matrimonio combinato. La madre della ragazza è indagata assieme al padre Shabbar - entrambi latitanti, si troverebbero in Pakistan - per omicidio premeditato in concorso insieme allo zio Danish Hasnain, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, e ai cugini Nomanulhaq (latitante, si presume in Europa, con lo zio) e Ikram Ijaz, ora in carcere a Reggio Emilia, unico arrestato dopo essere stato fermato in Francia il 28 maggio scorso mentre tentava di raggiungere la Spagna. Ikram Ijaz non ha risposto al Gip ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee, si è dichiarato innocente ed ha solo detto che non sa niente di che fine abbia fatto Saman Abbas.
A NOVELLARA CONTINUANO LE RICERCHE
Le operazioni di ricerca non si sono mai fermate. Si continua a cercare il corpo della giovane nei terreni dietro l'abitazione della famiglia, nell’area dell’azienda agricola dove lavorava la stessa famiglia di Saman. Lì, stando ai filmati delle telecamere e le ricostruzioni degli inquirenti, sarebbero stati fatti sparire i resti della giovane. Ricerche che si sono concentrate intorno ad alcune serre, tuttavia l’operazione non è semplice, ci sono campi molto vasti e si lavora senza una indicazione precisa.