Sanità: con il decreto tariffe, prestazioni ambulatoriali specialistiche a carico del Servizio sanitario nazionale
Sanità: con il decreto tariffe, prestazioni ambulatoriali specialistiche a carico del Servizio sanitario nazionale
15 novembre 2024, ore 15:30
Dal 30 dicembre entra in vigore il nuovo decreto, a carico del Ssn tante prestazioni mediche, dalla procreazione assistita alla celachia alle malattie rare, alle protesi
Arriveranno presto nuove prestazioni gratuite sanitarie, a carico del Ssn contenute nel nuovo decreto tariffe, che scatterà il 30 di dicembre. Con il suo ingresso in vigore aumentano le prestazioni di specialistica ambulatoriale e anche quelle legate alle protesi a carico del Servizio sanitario nazionale, garantendo l’applicazione dei Lea, cioè i Livelli essenziali di assistenza. Le terapie saranno gratuite, o ci sarà bisogno di un ticket: dalla diagnosi di celiachia alla procreazione assistita, le terapie anti-tumore , gli screening neonatali, ma anche gli apparecchi acustici digitali. Il decreto dopo anni di elaborazioni ha avuto il via libera di tutte le parti interessate, il governo e le Regioni, aggiorna i "nomenclatori tariffari" delle prestazioni specialistiche in ambulatorio e delle prestazioni legate alle protesi: i due elenchi erano immutati rispettivamente da 28 e da 25 anni. Nel complesso, sono circa 3mila le prestazioni aggiuntive nell'elenco di quelle a carico del Ssn. Il ministero della Salute ha sottolineato che l'entrata in vigore di questa misura "assicura su tutto il territorio nazionale la piena erogazione" dei servizi previsti come essenziali già dal 2017, "superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini". È possibile, insomma, che in alcune zone del Paese alcune di queste prestazioni fossero già fornite, ma ora lo saranno in tutto il territorio.
Si stimano altre 3000 prestazioni diverse
Poiché si tratta di circa 3mila prestazioni sanitarie diverse, stilare un elenco completo è impossibile, diventerebbe una opera enciclopedica. Il ministero però ha voluto mettere in risalto alcune delle principali novità per quanto riguarda le terapie e gli interventi che si potranno ricevere in ambulatorio:
A) le prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei Lea (si applicheranno le tariffe oggi in vigore in Emilia-Romagna, con un'integrazione per alcune operazioni aggiuntive come l'agoaspirazione dei follicoli, la fecondazione in vitro omologa e il trasferimento degli embrioni)
B) le prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare
C) le prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell'ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili;
D) l'enteroscopia con microcamera ingeribile;
E) gli screening neonatali, estesi anche a patologie con la Sma (atrofia muscolare spinale)
In più, si introduce la possibilità della "consulenza genetica" per chi vuole "confermare o escludere un sospetto diagnostico". Saranno anche aggiornate le prestazioni di radioterapia che sono garantite dal Ssn, e che in molti casi servono a contrastare i tumori: tutti dovranno avere accesso a terapie come "la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico". Cambieranno pure le tariffe per alcune prestazioni oculistiche, anche legate alla cataratta, ma con pagamento di una integrazione per la valutazione anestesiologica.
I servizi legati alle protesi
Un'altra parte del decreto riguarda poi le prestazioni per l'assistenza protesica. Anche qui il ministero ha messo in evidenza alcuni nuovi elementi:
A) gli ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
B) gli apparecchi acustici a tecnologia digitale;
C) le attrezzature domotiche e i sensori di comando e controllo per ambienti;
D) gli arti artificiali a tecnologia avanzata;
E) sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Tutte queste prestazioni che fino a quest'anno erano solo a carico del paziente, ora invece passeranno al Servizio sanitario nazionale. Non è detto che saranno gratuite, ma chi le riceve dovrà al massimo pagare un eventuale ticket invece dell'intero costo dell'intervento. La spesa pubblica per garantire tutte le prestazioni elencate, stimata dal ministero della Salute, quello dell'Economia e dalle Regioni, sarà di 550 milioni di euro.