Sanremo 2021 senza pubblico; la decisione divide chi in passato ha calcato il palco del teatro Ariston

Sanremo 2021 senza pubblico; la decisione divide chi in passato ha calcato il palco del teatro Ariston

Sanremo 2021 senza pubblico; la decisione divide chi in passato ha calcato il palco del teatro Ariston


05 febbraio 2021, ore 21:00
agg. 08 febbraio 2021, ore 10:27

Sanremo non è Sanremo senza il pubblico, i cantanti che sono saliti sul palco dell’Ariston si dividono sulla decisione presa dal Cts per lo svolgimento del Festival

La recente decisione del Comitato tecnico scientifico che ha posto delle limitazioni per lo svolgimento del Festival di Sanremo 2021 divide chi è già stato in passato sul palco del teatro Ariston. Tra gli scettici Al Bano, secondo il quale il Festival è sempre stato un momento di grande partecipazione sia del pubblico che degli artisti e si chiede se non sarebbe meglio rimandarlo a tempi migliori perché un bel festival, aggiunge il cantante di Cellino San Marco “non si può fare con dei protocolli sanitari”. L’assenza di pubblico per Al Bano è come “se il Papa fosse costretto a dire messa senza fedeli in Vaticano”, ma è sicuro che vista la situazione che costringe la gente in casa “Farà grande audience”. D’accordo con il cantante pugliese, Peppino di Capri, (che vanta ben 15 partecipazioni e due vittorie, una nel 1973 e l’altra nel 1976) per il quale “un Sanremo senza pubblico è meglio non farlo perché questa è una manifestazione che ha bisogno della gente e degli applausi”.

L’Ironia di Emanuele Filiberto di Savoia

Emanuele Filiberto di Savoia che nel 2010 in trio con Pupo e Luca Canonici arrivò secondo con il brano “Italia amore mio”, la butta sull’ironico e sostiene che senza la presenza della gente in sala sarebbe fantastico, riferendosi anche alla contrarietà del pubblico in sala che lo fischiò. Sull’edizione che prenderà il via il prossimo sei marzo, sottolinea che “un cantante ha bisogno del pubblico, la sola presenza della televisione non baste e per chi si esibisce non è la stessa cosa”. Per l'erede di Casa Savoia è “giusto fare il Festival perché Sanremo deve andare avanti” così come l'industria della musica deve andare avanti, auspicando la riapertura al più presto anche di cinema e teatri, magari con norme di sicurezza e distanziamento.

Povia e Riccardo Fogli

Giuseppe Povia, che a Sanremo trionfò nel 2006 con “Vorrei avere il becco” dice che “se avessero aperto l'Ariston, avrebbero dato il via alle aperture anche di teatri e dei luoghi da concerto in genere” aggiungendo “speravo lo facessero col teatro pieno e con le dovute norme ma poi la stampa si sarebbe appigliata al primo positivo al Covid e avrebbe crocifisso il Festival. Quindi hanno fatto bene”. “Anche senza pubblico Sanremo va fatto comunque, la musica ha bisogno di consensi, vorrà dire che quest'anno i consensi verranno dalla gente che sta a casa” dice Riccardo Fogli, che vinse Sanremo nel 1982 con “Storie di tutti i giorni”.

Sì a Sanremo anche senza pubblico

Non ha dubbi sulla necessità di fare Sanremo, ma senza pubblico, uno dei direttori d'orchestra più gettonati del festival, Enrico Melozzi, che a Sanremo ha diretto brani di Noemi, dei Pinguini Tattici Nucleari e di Achille Lauro, “è giusto che anche il Festival di Sanremo in questo momento di pandemia si faccia senza pubblico come è stato per le prime della Scala o dell'Opera di Roma”, ha detto Melozzi lanciando un appello a tutti gli artisti ad “essere uniti, senza divisioni di genere tra musica colta, pop, teatro, cinema e altro” per “puntare alla riapertura immediata delle sale teatrali, da concerto e dei cinema”.

Giovanni Allevi

"Io capisco quanto sia gratificante esibirsi davanti un teatro pieno. Ma il vero artista è disposto a dare il massimo e tutto se stesso anche per pochi spettatori. Non esiste il pubblico. Esistono gli individui, unici ed irripetibili; ed ogni individuo è a suo modo infinito!". Il pianista e compositore Giovanni Allevi spiega così all'Adnkronos il suo pensiero sulla questione 'pubblico' al Festival di Sanremo, dopo che in ottemperanza alle norme di legge e a quanto stabilito dal Cts è stato deciso di andare in scena a marzo di fronte ad un Teatro Ariston vuoto dopo tante polemiche e preoccupazioni sull'impatto per chi dovrà condurre di una simile situazione inedita.


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