Sanremo, Amadeus in conferenza stampa, "Passaggio epocale nella storia del festival"
07 marzo 2021, ore 14:45 , agg. alle 11:03
Si chiude la settantunesima edizione del festival della canzone italiana, per il direttore artistico è tempo di bilanci
Cala il sipario sulla settantunesima edizione del festival della canzone italiana di Sanremo. Cinque serate per raccontare e celebrare la musica italiana nel periodo in cui è più difficile che mai portare leggerezza nelle case degli italiani, che escono stremati da un anno di Coronavirus. Un festival annunciato ormai da mesi come diverso, speciale. "Il festival della rinascita" l'aveva definito Amadeus, che oggi in sala stampa traccia il bilancio dell'edizione 2021. "Sono felice e orgoglioso" commenta il direttore artistico; "c'è stato un passaggio evocale nella storia del festival". "Ho sentito numeri pazzeschi, ma ho letto cose che non combaciano" dichiara Fiorello. "Ma che festival hanno visto? Ho letto addirittura la parola flop, un flop da 14 milioni? C'è qualcosa che non mi torna".
Voltare pagina per cambiare qualcosa
Per Amadeus è tempo di tracciare le somme. "Finalmente è arrivato il 7 marzo, sono felicissimo per aver realizzato un Sanremo diverso dagli altri, e pensare che 13, 14 milioni di persone hanno seguito ieri la finale, con dati quasi più alti delle edizioni normali, rende il nostro sforzo ancora più immenso". Tra i commenti che hanno accompagnato questa edizione anche la forte presenza di una componente anagraficamente più giovane tra i partecipanti nella sezione campioni. Grande partecipazione da parte della generazione zeta che è riuscita ad arrivare sul gradino più alto del podio con la vittoria dei Måneskin. "Sono felice, orgoglioso di tutto quello che è accaduto, complimenti a tutti i ragazzi, a tutti i cantanti. C'è stato un passaggio epocale nella storia del festival, un voltare pagina, prendere un'occasione al volo per cambiare qualcosa e questo è accaduto".
La sfida del teatro vuoto
Tra i grandi punti interrogativi su cui si è discusso fino all'ultimo c'è stata la presenza del pubblico nella platea del teatro Ariston. Nonostante da diversi mesi fossero state messe in campo diverse opzioni per garantire a una quota di pubblico - seppur ristretto e selezionato - di poter assistere dal vivo alla kermesse, la decisione finale è stata orientata in un'altra direzione, quella di andare in onda senza il pubblico. "In un momento in cui intorno c'era tanta incertezza, confusione, paura, dubbi, non avrei mai potuto fare il festival senza Fiorello al mio fianco mio fratello, il più grade showman che abbiamo. Insieme abbiamo cercato di fare intrattenimento, una cosa difficilissima senza pubblico. Soprattutto la prima sera" prosegue Amadeus, "uscire e veder teatro vuoto è una cosa che non auguro a nessuno di coloro che fanno il mio lavoro, non era scontato fare cinque ore di trasmissione a sera". È arrivato poi il ringraziamento alla squadra e alla famiglia: "Grazie a tutti e viva Sanremo".
Il bilancio dell'edizione
Nella settimana del festival sono stati effettuati complessivamente 5800 tamponi. Tra questi, nove sono risultati positivi al test antigenico, otto dei quali poi confermati con il relativo test molecolare. Sono questi i numeri del bilancio dell'edizione 2021 del festival di Sanremo, che ha portato a casa una raccolta pubblicitaria da trentotto milioni di euro, "uno in più dell'anno scorso" spiega Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità.
Ama-ter?
"Spero che il prossimo festival sia quello del triplete per Amadeus e Fiorello. Si meritano l'applauso di quella sala". Sono queste le parole dell'amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini. "Amadeus, come Fiorello, fanno parte del patrimonio di questa azienda. Quindi il patrimonio va valorizzato ancora di più" ha aggiunto Salini, nonostante lo stesso Amadeus abbia smentito ieri in conferenza stampa l'ipotesi di una conduzione da parte sua anche per il prossimo anno. "Quello che ho detto ieri, l'ho detto in maniera consapevole, dopo averlo valutato con Rosario. Pensiamo che Sanremo sia un grande evento, non un programma tv: servono energia, forza, idee. L'idea ora è di fermarci un attimo. Poi se la Rai lo desidera, se il pubblico lo desidera, se si ritrova l'energia, l'idea, vediamo".