03 maggio 2024, ore 18:15
L'accusa, anche per il compagno Kunz, è truffa aggravata ai danni dell'Inps per l'erogazione indebita della cassa Covid a zero ore per 13 dipendenti di Visibilia Editore e Concessionaria, società di cui l'esponente di Fratelli d'Italia è stata amministratrice
La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo, con l'accusa di truffa ai danni dell'Inps per l'erogazione indebita della cassa Covid a zero ore per 13 dipendenti di Visibilia Editore e Concessionaria, società di cui l'esponente di Fratelli d'Italia è stata amministratrice. La somma della presunta erogazione indebita equivale a 126 mila euro. Ora la parola spetta al Gip, che dovrà decidere se mandare a processo gli indagati o archiviare la loro posizione.
La reazione
Immediata la reazione delle opposizioni, che chiedono le dimissioni del ministro: all'inizio di aprile, la Camera aveva bocciato la mozione di sfiducia nei suoi confronti. "La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè con l'accusa di truffa ai danni dell'Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo della pandemia per le sue aziende. Chissà se la ministra, di fronte a una richiesta di processo, non abbia finalmente un sussulto di dignità e decida di dimettersi. Difficile, a giudicare dalle menzogne raccontate a più riprese a Parlamento e cittadini. E Meloni nel frattempo cosa fa? Continua a nascondersi sotto la giacca? La premier ha finito gli alibi: prenda in mano la situazione, tuteli il Paese e l'istituzione che rappresenta e sollevi immediatamente Santanchè dal suo incarico" scrive in una nota Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle. "La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra Santanchè sulla truffa ai danni dell'Inps. Prendeva soldi pubblici con la Cassa Covid, ma imponeva ai suoi dipendenti di lavorare. Le dimissioni dovrebbero essere istantanee. La Meloni invece tace e protegge; chieda subito le sue dimissioni", scrive sui social la Segretaria del Pd Elly Schlein.
L’Esercito
Tutto quando l'Esercito Italiano celebra un anniversario significativo: i 163 anni della sua costituzione. L'importante traguardo, che rafforza il legame tra la forza armata e la popolazione, è stato festeggiato con un evento speciale all'Ippodrono Militare "Generale Pietro Giannattasio", alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e delle più alte cariche dello Stato.
Mattarella
"Nella realtà geopolitica che viviamo, dove i conflitti e guerre minano la pace e minacciano ormai direttamente le libertà e la sicurezza della stessa Europa, l'Esercito si conferma elemento essenziale del nostro strumento militare, di difesa della Repubblica e dei valori della sua Costituzione, e a sostegno della stabilità e della convivenza internazionali", il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La premier Meloni, accompagnata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto e dal capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale di Corpo d'Armata Carmine Masiello, a bordo di una jeep militare, ha passato in rassegna lo schieramento.
I soldati
"Dobbiamo continuare a guardare con affetto ai nostri soldati, prendendoci cura di loro e delle loro famiglie, preparandoli ai momenti peggiori", ha detto il generale Masiello. "I valori sono l'essenza del nostro dovere, da offrire senza pregiudizi, differenze e compromessi, sempre in nome e per l'affermazione dei beni fondamentali della pace, giustizia e libertà", ha aggiunto. In un momento di profondo cambiamenti, il ministro Crosetto ha sottolineato come "la sfida del cambiamento è la sfida più difficile, perché riguarda ognuno di noi, il nostro modo di pensare, di affrontare le cose. Perché il mondo come l'abbiamo vissuto e interpretato fino al giorno prima è cambiato e quello che noi avevamo costruito per tutta la vita per affrontare le sfide è mutato. Ed è mutato repentinamente. E quando questo cambiamento riguarda un'organizzazione così grande come è l'esercito, come sono le forze armate, è difficile adeguarsi a questo cambiamento".
Il cambiamento
"E' un cambiamento che non riguarda solo la difesa, riguarda tutto: riguarda le istituzioni, il Parlamento, il governo. Che dovranno cambiare il quadro che ha governato finora il modo con cui ci siamo rapportati al mondo. Un mondo nel quale avevamo pensato scomparissero le guerre, scomparisse la necessità di una difesa che fosse pronta a difendere il Paese, ad affrontare magari una guerra". Il ministro ha ricordato che "gli ultimi due anni ci hanno riportato in uno scenario in cui la guerra può entrarti in casa, in cui il tuo sviluppo commerciale ed economico dipende da minacce ibride a migliaia di chilometri. In cui le navi che portano la ricchezza dentro e fuori il Paese sono nelle mani dell'integralismo. E i militari che fino a ieri erano impegnati nel Mar Mediterraneo, devono allontanarsi e mettere a rischio la propria vita per difendere i traffici commerciali". La cerimonia si è conclusa con la consegna delle decorazioni, un tributo alla dedizione, al senso del dovere e al sacrificio dei nostri soldati.