10 gennaio 2025, ore 16:30
La condanna in primo grado per Sara Cherici è arrivata il 9 gennaio. La ragazza era con alcuni amici che lanciarono una bici colpendo Mauro Glorioso. Lei rimase a guardare senza fermarli.
Sedici anni di carcere per Sara Cherici. La sentenza è arrivata a seguito dei fatti avvenuti la sera tra il 20 e il 21 gennaio 2023. La condanna inflitta dal Tribunale di Torino all’imputata è per l’incidente provocato dal lancio di una bicicletta dal bastione dei Murazzi del Po a Torino. La zona era piena di locali, con la folla in coda all'ingresso. La bicicletta ha colpito un ragazzo, Mauro Glorioso, studente di medicina palermitano. Le sue condizioni erano gravissime e dopo la tragedia si era temuto per la sua vita. Le ferite, molto gravi, lo hanno costretto a sottoporsi a una lunga riabilitazione ma soprattutto a vivere su una sedia a rotelle.
Non è stata direttamente Sara Cherici a compiere il gesto, ma alcuni suoi amici. La ragazza era presente e aveva visto tutto ma senza fare nulla, anzi è scappata e ha proseguito la serata. Anche nei giorni successivi non ha parlato del fatto e non ha sporto denuncia.
LA SENTENZA DI CONDANNA
Sara Cherici, 20 anni, era accusata di tentato omicidio. “Lei non ha toccato quella bici”, è la difesa. La condanna, però, è arrivata per concorso morale nel tentato omicidio dello studente. "Lei ha guardato, non li ha fermati. Non si è dissociata. È rimasta indifferente. È fuggita, non ha denunciato", ha detto la pm Livia Locci.
Gli avvocati difensori avevano chiesto l’assoluzione della ragazza che, a loro dire, non ha mai lanciato la bici e non ha trovato il coraggio di denunciare subito. “Non era facile. Non lo sarebbe nemmeno oggi. Sta facendo un percorso psicologico. Ci vuole tempo". Mai giudici non hanno ammesso attenuanti e hanno condannato la ragazza a 16 anni.
IL MALORE DURANTE LA SENTENZA
“Quando ho visto i ragazzi alzare la bici ho pensato che volessero romperla – diceva – Non ho fatto in tempo a raggiungerli che ho sentito qualcuno che urlava di scappare. La mia famiglia mi ha consigliato di non denunciare. Visto che non ho lanciato io la bici, speravamo che non venissi coinvolta. So di aver sbagliato per questo. Ho avuto paura e poco coraggio”. Questa la sua versione dei fatti.
La giovane dopo la sentenza è stata colpita da un malore. Al termine della lettura la Cherici ha iniziato a piangere e si è sentita poco bene. Dopo essersi ripresa in lacrime ha urlato davanti alla corte: "Non è giusto, io devo pagare ma non così".
LE PAROLE DELLA FAMIGLIA DI MAURO GLORIOSO
“Neanche l’esito di questo processo nei confronti della coimputata può restituire a Mauro e alla nostra famiglia la vita precedente, ma rappresenta un monito per chi può pensare di strapparla ad altri per futili motivi. Ringraziamo l'autorità giudiziaria, gli investigatori e le persone che ci sono state vicine, compresi i legali che ci hanno accompagnato in questo percorso". Le parole e la reazione dei familiari di Mauro Glorioso, il ragazzo colpito dalla bicicletta.