Sarà un Natale diverso, ma gli italiani non rinunceranno a bere e mangiare bene durante le feste
Sarà un Natale diverso, ma gli italiani non rinunceranno a bere e mangiare bene durante le feste
24 dicembre 2020, ore 09:00 , agg. alle 12:32
A tavola ci saranno meno commensali, ma il cibo sarà un'ottima consolazione
I segnaposto per il pranzo di Natale quest'anno rimarranno nel cassetto della cucina. Il Dpcm con le misure di contrasto alla pandemia taglia il numero dei commensali, detta regole sulle distanze interpersonali anche a tavola, e frena l'arrivo per la ricorrenza di residenti in altre regioni. E se non potrà arrivare la zia dalla Campania con gli struffoli nè il cugino dal Trentino con lo strudel, le uniche alternative per portare tipicità a tavola sono cimentarsi con farina e lieviti tra le mura domestiche o il sempreverde "pacco da giù", il paniere di leccornie 'home made' spedito come gesto d'affetto ai fuori sede.
L' e-commerce per salvare la tradizione
L'alternativa vincente per salvare la tradizione di golose feste è, mai come ora, l'e-commerce, con ordini online dei menu di ristoranti e pizzerie, aperti solo per l'asporto, oppure ordinativi sul web di pasta fresca, contorni, cacciagione e pescato del giorno. Per la tombolata mandarini e castagne si trovano facendo la coda nei negozi e al supermarket. Mentre sarà dura, almeno per chi abita in città, riuscire a portare a tavola funghi porcini e tartufo bianco. Un problema che hanno anche i cugini francesi il cui Natale avrà due grandi assenti dal menu tradizionale: le coquilles Saint-Jacques, le capesante, messe all'angolo nei mari bretoni dal proliferare di stelle marine, e le cosce di rane. Vengono chiamati "Froggies", mangiatori di rane, perchè ne divorano circa 4.000 tonnellate ogni anno, secondo l'Agenzia per la sicurezza alimentare. Oltralpe sono specie protette dal 2007 e la raccolta commerciale in natura è vietata. Ma i gourmand le adorano fresche, fornite dagli allevatori della Normandia, perchè la carne è molto più delicata e soda. Col lockdown l'allevamento è al palo in quanto fornitore principalmente di ristoranti, anche oltralpe chiusi per l'emergenza sanitaria. Il Covid dunque impone menu autarchici per quanto riguarda il fresco, e regole su regole.