Scatta il cessate il fuoco a Gaza, Israele e Hamas sospendono le ostilità dopo 11 giorni di sangue e terrore
20 maggio 2021, ore 23:41 , agg. alle 09:50
Dalle 2 locali, l’una italiana le armi tacciono, si tornerà al dialogo che si annuncia più difficile che mai, soddisfazione del presidente Usa, Joe Biden, delegazioni egiziane all'opera
Sono passati 11 giorni di aspro confronto armato, nato dagli screzi per un esproprio, ai danni di famiglie arabe, nei territori. Prima proteste e scontri a Gerusalemme, poi tensioni in tutto il paese. E poi una vera e propria guerra, senza esclusione di colpi. Secondo i bilanci ufficiali, diffusi dalle rispettive fazioni. 232 i morti palestinesi e dei 12 israeliani.
Da parte israeliana, nell’annuncio del cessate il fuoco è contenuta anche una minaccia
Con un avvertimento lanciato dal ministro Tzahi Hanegbi, da sempre molto vicino a Netanyahu: «Non accettiamo più la formula calma per la calma, adesso pretendiamo che Hamas rinunci a ricostruire gli arsenali, altrimenti riprenderemo gli attacchi». A Heiko Maas, il ministro degli Esteri tedesco, a Gerusalemme per premere a favore della tregua, Netanyahu ha mostrato un drone armato di esplosivo accusando i Pasdaran iraniani di averlo telepilotato dalla Siria dentro il territorio israeliano.nell’area di Beit Shean. È il segnale che il premier vuole riportare l’attenzione e verso il nemico di sempre: gli ayatollah.
La votazione del consiglio di sicurezza
Una riunione ristretta, per motivi di opportunità ha votato il cessate il fuoco, stabilendo le due, ora locale, l’una italiane per la sua entrata in vigore. Qualche minuto dopo l’annuncio di Israele è arrivata anche la conferma da parte di Hamas, che ha definito lo stop «reciproco e simultaneo».
Le richieste di Israele
Il governo israeliano vuole la fine del lancio di strumenti bellici, oltre 4400 tra razzi e colpi di mortaio in 11 giorni, quanti quelli sparati nei due mesi di confitto dell’anno 2014 Ingiunge anche l’interruzione della costruzione dei tunnel verso i villaggi in territorio israeliano. Il controllo di strumenti come gli aquiloni incendiari, e l’intervento di Hamas per far cessare le proteste e le manifestazioni al confine.
La tregua spinta soprattutto da Egitto e Stati Uniti, ma molti altri paesi hanno contribuito
L'Egitto invierà due delegazioni, una a Tel Aviv e una nei territori palestinesi per vigilare sul rispetto del cessate il fuoco. Osserveranno anche "il processo per mantenere condizioni stabili in maniera permanente". Le fonti, sottolineano ancora che la tregua "simultanea e reciproca" è stata negoziata dall'Egitto.