Sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale oggi in tutte le città d'Italia, fermi bus, tram e metropolitane
01 giugno 2021, ore 10:00 , agg. alle 16:14
L'agitazione è stata proclamata per chiedere il rinnovo del contratto collettivo di lavoro scaduto da 3 anni. La protesta rispetterà le fasce di garanzia e seguirà modalità differenti da città a città
Rischia di provocare forti disagi nelle città lo sciopero del trasporto pubblico locale di 24 ore indetto per oggi dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna. Dunque, si fermeranno Autobus, Tram e metropolitane con inevitabili conseguenze per gli utenti. La protesta è stata organizzata per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto ormai da 3 anni. “Rinnovare subito il contratto di lavoro di autoferrotranvieri e internavigatori - si legge in una nota – significa anche avviare quanto prima una riforma dell'intero settore ed avere una rete di trasporto pubblico più efficiente, capillare ed affidabile. Per questo chiediamo la solidarietà e la comprensione degli utenti a cui creeremo dei disagi".
Le modalità dello sciopero
L’agitazione avrà modalità differenti da città a città e rispetterà le fasce di garanzia previste dalla legge. Questi gli orari dello stop dei mezzi locali: A Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio; Venezia Mestre 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Firenze dalle 9.15 alle 11.45 e dalle 15.15 a fine servizio; Roma dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Napoli dalle 9.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Bari dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 15:30 a fine servizio; Reggio Calabria dalle 8 alle 18 e dalle 21 a fine servizio
Presidi in diverse città
A sostegno dell’agitazione o sono previsti presidi in varie città, tra queste a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. L’obiettivo, dicono i sindacati “è portare all'attenzione del Governo le responsabilità di Anav, Asstra e Agens, le associazioni delle aziende, e delle circa 900 aziende interessate che sono responsabili di non voler riconoscere alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore il diritto al rinnovo del contratto e al miglioramento delle condizioni lavorative, normative e salariali, nonostante, con i diversi provvedimenti legislativi siano stati stanziati in favore delle aziende circa 2,8 miliardi di euro, a copertura dei mancati ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio”.