12 dicembre 2024, ore 16:30
Domani nei trasporti astensione dal lavoro per 24 ore proclamata dalla confederazione dell’Unione sindacale di base (Usb), che in una nota esulta così: “Abbiamo sconfitto l’arroganza del dicastero delle Infrastrutture, una bella lezione di democrazia”
Successo dell’Unione sindacale di base (Usb) nel braccio di ferro con il ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, per lo sciopero di 24 ore di domani, venerdì 13 dicembre.
Il decreto
Il Tar del Lazio, con decreto monocratico, ha accolto la richiesta dell’Usb di sospendere l'ordinanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, firmata dallo stesso Salvini martedì scorso, con la quale l’agitazione generale nel settore dei trasporti era stata ridotta a quattro ore. "Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani. – dichiara Salvini – Per l’ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio”.
La precettazione
La vicenda era esplosa, appunto, martedì quando Salvini ha deciso la precettazione con il sindacato Usb, dopo che già aveva preso simile iniziative con Cgil e Uil. Una mossa che aveva provocato la forte replica del sindacato di base, che aveva risposto di non avere intenzione di adeguarsi, poiché, a differenza dello sciopero del 29 novembre, non c’era stata alcuna delibera da parte della Commissione di Garanzia sugli scioperi, che non aveva obiettato nulla rispetto alla regolarità della protesta indetta da Usb. Il sindacato adesso, dopo il verdetto del Tribunale amministrativo, gioisce: "Il Tar del Lazio accoglie la richiesta di Usb di sospendere l'ordinanza di precettazione di Salvini – si legge in un comunicato – Domani lo sciopero è generale, regolare e legittimo e durerà 24 ore anche nei trasporti. Per una volta vincono i lavoratori e vince la democrazia contro l’arroganza". Rispetto alla precettazione del 29 novembre per Cgil e Uil, nel caso dello sciopero del 13 dicembre non c’era stato alcun rilievo del Garante né sul cumulo di scioperi nello stesso giorno né sulla violazione di regole sulla “rarefazione” (la distanza prescritta dalla legge tra gli scioperi nei pubblici servizi).
Le motivazioni
"Considerato che l’invito formulato dalla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – quale Autorità Indipendente di settore - è stato accolto dalle sigle sindacali, con conseguente conformazione alle relative indicazioni e prescrizioni”, scrive il Tar, e che “tale Commissione non ha formulato al Ministero alcuna segnalazione o proposta con riferimento allo sciopero in questione”, e che non c’è “un imminente e fondato pericolo di pregiudizio ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”, o altri rischi per i cittadini, a parte i normali disagi che lo sciopero produce, si conclude che “tenuto conto dell’imminenza della data dello sciopero, come proclamato, e l’irreversibilità del pregiudizio che deriverebbe dall’esecuzione della gravata ordinanza di precettazione, non altrimenti riparabile, con conseguente vanificazione della stessa tutela giurisdizionale”, si sospende l’efficacia della precettazione di Salvini.