24 novembre 2021, ore 16:19
L'agitazione dei tassisti, iniziata alle 8, si chiuderà soltanto alle 22. Massiccia l'adesione in tutta Italia; a Roma manifestazione con circa 3000 partecipanti, con lancio di lacrimogeni e cori contro Uber e il governo
TAXI FERMI E TRAFFICO IN TILT
Oggi prendere un taxi è particolarmente complicato. E’ infatti in corso lo sciopero nazionale dei tassisti. L’agitazione è partita questa mattina alle 8.00 e andrà avanti fino alle 22.00; secondo i dati, l’adesione è stata massiccia. Con un conseguente impatto sul traffico nelle principali città, che in alcuni casi è più caotico del solito. I tassisti protestano contro il DL Concorrenza: tra gli oltre trenta articoli che compongono il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri c’è infatti una delega al Governo ad approvare entro sei mesi un decreto per «adeguare l’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche» per connettere passeggeri e conducenti, «riducendo gli adempimenti amministrativi» a carico degli esercenti degli autoservizi. L’obiettivo è promuovere la concorrenza nel conferimento delle licenze e tutelare i consumatori. I tassisti sono già sul piede di guerra perché temono di essere schiacciati dalle piattaforme come Uber, quindi chiedono lo stralcio dell’articolo 7 del ddl Concorrenza perché aspettano da tre anni l’attuazione della legge del 2019 che regolamenta le piattaforme.
LE RAGIONI DEI TASSISTI, I DIRITTI DEI CLIENTI
A Roma si è tenuta una manifestazione, con tassisti arrivati da ogni città d’Italia. Secondo quanto comunicato dalla Questura, i partecipanti sono stati circa 3000; il corteo è partito da Piazza della Repubblica e si è snodato per le vie del centro, arrivando poi a Via Veneto. Elicotteri delle forze dell’ordine hanno sorvolato la zona tenendo la situazione sotto controllo. Non ci sono stati grandi problemi di ordine pubblico, ma qualche momento di tensione sì: diversi petardi sono stati fatti esplodere e la colonna sonora della manifestazione è stata un coro contro Uber e contro il governo. Oltre alla manifestazione, sono stati organizzati presidi in varie città, per sensibilizzare la popolazione: a Roma assembramento di taxi in piazza della Repubblica, che è stata chiusa al traffico, con pesanti disagi per gli automobilisti. A Milano presidio nei pressi della Stazione Centrale. I tassisti protestano perché vedono in pericolo la loro posizione dominante, peraltro pagata a caro prezzo visti i costi altissimi delle licenze. Ma il tutto si riversa sui clienti, chiamati a pagare tariffe non proprio convenienti. Una maggiore concorrenza dovrebbe portare a una diminuzione dei costi e a un aumento dell’offerta: è quello che i cittadini vogliono, con buona pace dei tassisti.