Scontri a scuola, il Pd chiede il Ministro dell’Istruzione Valditara in Parlamento, Fdi: “Basta odio”

Scontri a scuola, il Pd chiede il Ministro dell’Istruzione Valditara in Parlamento, Fdi: “Basta odio”

Scontri a scuola, il Pd chiede il Ministro dell’Istruzione Valditara in Parlamento, Fdi: “Basta odio”


Nelle scorse settimane era stato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad invitare tutti ad abbassare i toni. Nel frattempo i partiti guardano con curiosità e anche interesse alla sfida domenica tra Schlein e Bonaccini alle primarie dei Democratici

L'ultima 'querelle' tra maggioranza e opposizione è su Valditara e sulla missiva della preside del liceo scientifico di Firenze. Il ministro dell'Istruzione e del Merito l'ha considerata "impropria" e "ridicola", "un atto di propaganda". "Mi è dispiaciuto leggere questa lettera e che sia stata letta agli studenti. Il contenuto non rappresenta la realtà dei fatti. In Italia non c'è alcuna deriva fascista autoritaria", la reazione. Ed ancora: "Se l'atteggiamento dovesse persistere andando al di là dei confini istituzionali, allora vediamo se prendere o meno delle misure".


Il muro

Dopo il muro contro muro sulle vicende che hanno riguardato l'anarchico Cospito e il sottosegretario alla Giustizia Delmastro, al centro dello scontro politico c'è dunque il caso della lettera. A seguito dello scontro di sabato scorso fra alcuni giovani di Azione studentesca e alcuni studenti del Collettivo del liceo classico fiorentino. E delle minacce a Valditara durante l'occupazione del liceo Einstein di Torino. "C'è un brutto clima", ha sottolineato il ministro. Oggi il Pd ha chiesto che il responsabile dell'Istruzione venga in Aula a riferire sulla 'censura' della lettera. Da Schlein a Bonaccini, da Orlando a Zingaretti i commenti 'negativi', sono stati unanimi. "Si scusi o si dimetta", afferma il sindaco di Firenze, Nardella. Ma anche da sinistra, Movimento 5 stelle e Terzo Polo (Calenda e Boschi) sono arrivate parole di fuoco contro l'esponente dell'esecutivo, con l'eventualità sullo sfondo di una mozione di sfiducia. A difendere il ministro sono stati la Lega e Fratelli d'Italia. Girano sulle chat del Carroccio non sono la lettera della preside ma anche un suo post datato diversi anni fa nel quale, sui social - dice un esponente del partito di via Bellerio -, invitava a votare per le primarie Dem.


La Lega

"Basta con la propaganda politica", dicono dalla Lega che denuncia inoltre le minacce a Salvini. "Contro Valditara attacchi indegni", il giudizio di Malan e Frassinetti di Fratelli d'Italia. In realtà non tantissimi in Fdi si sono esposti, memori del fatto che a favore di Delmastro non è arrivata solidarietà da parte degli 'ex lumbard'. Ma nel partito di via della Scrofa l'analisi che viene fatta dietro le quinte va oltre quanto accaduto. "Auspico che dopo il congresso del Pd finisca questo clima d'odio", osserva un esponente di spicco di Fdi. "Non si tratta di fare sciacallaggio politico" ma c'è "un clima di delegittimazione dell'avversario che rischia di creare ulteriori tensioni", la tesi, "fino a domenica sappiamo che non cambierà nulla ma non possono celebrare il congresso nelle Aule". Nelle scorse settimane era stato il presidente del Consiglio Meloni ad invitare tutti - anche Fdi - ad abbassare i toni. "Il problema - osserva un altro big di Fdi - è che non c'è un interlocutore dall'altra parte. Speriamo che da lunedì si cambi".


Le primarie Pd

E se un 'big' Dem sottolinea che "il congresso del Pd non ha niente a che fare con gli scontri tra maggioranza e opposizione", l'auspicio che dopo le primarie possa mutare il clima in Parlamento viene rilanciata anche all'interno dei gruppi della Lega. I partiti guardano con curiosità e anche interesse alla sfida tra Schlein e Bonaccini. C'e' chi in Fratelli d'Italia ricorda come quest'ultimo abbia sottolineato "le capacità della premier" e sostiene che tra la premier e il presidente della Regione Emilia Romagna ci sia stima e interlocuzione. "Ognuno nel proprio ring ma il confronto tra le forze politiche non deve mai mancare", il 'refrain'. Altri nella maggioranza legano l'esito delle primarie del Pd con il tema Ucraina. "Sarebbe un problema se si registrasse una convergenza tra la guida dem e il Movimento 5 stelle sul no al sostegno a Kiev. Si formerebbe un fronte che potrebbe attrarre quella fascia di elettorato che non vuole più appoggiare Zelensky", il ragionamento di un deputato di Fdi. Anche tra i pentastellati c'è curiosità su chi vincerà la sfida per il dopo-Letta. La premessa di un fedelissimo di Conte è che il tempo del "fronte largo è finito. Tra di noi ci sono due scuole di pensiero: c'è chi dice che se vince Bonaccini abbiamo più spazio a sinistra e chi osserva, invece, che se prevale la Schlein si può provare sul serio a costruire qualcosa insieme". 


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