Scontro tra governo e regioni sul blocco della stagione sciistica in vista delle festività natalizie

Scontro tra governo e regioni sul blocco della stagione sciistica in vista delle festività natalizie

Scontro tra governo e regioni sul blocco della stagione sciistica in vista delle festività natalizie


Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato il blocco delle vacanze sulla neve, le regioni e gli operatori del settore chiedono di non chiudere, pur con il rispetto di rigide misure di sicurezza per evitare gli assembramenti; su Rtl 102.5, il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, ha parlato del rischio di un danno molto duro e difficilmente recuperabile

È per la stagione sciistica che si consuma l’ultimo confronto tra governo e regioni, dopo che diversi membri dell’esecutivo hanno annunciato l’intenzione di chiudere tutto per Natale. I governatori regionali hanno raccolto il grido d’allarme degli operatori del settore: maestri di sci, albergatori, ristoratori, aziende di trasporto, gestori di impianti di risalita. Così ieri il vice presidente della conferenza delle Regioni e presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha paventato il rischio di un danno irreparabile per un comparto che ha un giro d’affari da 10 miliardi di euro e coinvolge ogni anno quasi 4 milioni di turisti. Dello stesso tenore i richiami degli assessori con delega alle attività della montagna di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano e Friuli Venezia Giulia. Un dato su tutti, quello dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) che riunisce in Italia 1.500 impianti, secondo cui il 70 % degli introiti potrebbe andare in fumo con una chiusura indiscriminata, in un momento in cui l’assenza di turisti stranieri già grava sui bilanci. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, dal canto suo, ha annunciato di aver stilato un documento con le prescrizioni che, se adottate e seguite con scrupolo, potrebbero consentire l'avvio regolare della stagione sciistica. Di un “colpo molto duro e difficilmente recuperabile” ha parlato questa mattina il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, intervenuto in non Stop News, su Rtl 102,5: ”Il mondo dello sci è legato agli alberghi, alla ristorazione e ai negozi, la montagna vive con lo sci. Il Natale incide per il 30% sulla stagione invernale”, ha dichiarato il primo cittadino della località ampezzana, che poi ha auspicato che il confronto tra l’esecutivo e gli enti territoriali vada avanti alla ricerca di una soluzione. Dal canto suo il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, non ha lasciato molti dubbi sulla posizione del governo. “Non possiamo concederci vacanze indiscriminate, non possiamo ripetere Ferragosto” - ha detto il Premier su La7 - “non possiamo consentire tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio e tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile”. I timori sono che proprio dalla montagna possa ripartire la terza ondata di contagi da coronavirus, un po’ come è avvenuto durante l’estate quando le riaperture sono state interpretate come una sorta di liberi tutti. Ovviamente, il governo dovrà porsi il problema di come ristorare i settori colpiti dalle chiusure, mettendo mano al portafogli.


Conte propone un protocollo europeo per il blocco della stagione sciistica

Il premier Conte poi ha sollevato anche un’altra questione: il problema non può riguardare solo l’Italia ma deve essere affrontato da tutti i paesi europei con un protocollo condiviso. Una tesi fatta propria anche dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: ”E'  importante – sostiene Bocca – che ci sia una scelta europea perchè se i paesi attorno a noi, Austria, Svizzera, Francia e Germania tengono tutto aperto, mentre noi siamo tutti chiusi, si capisce subito che significa regalare turisti italiani agli altri paesi. Inaccettabile, per di più in questo momento di crisi nera.”


L’appello dei big degli sport invernali, tra passato e presente

Al grido dall’allarme degli operatori della montagna per le chiusure degli impianti si sono uniti anche due degli atleti più rappresentativi dello sci azzurro. Alberto Tomba e Federica Brignone, tra passato e presente: “E' molto importante che gli impianti aprano a Natale, perché sarebbe un segnale positivo per tutti. Altrimenti, con le stazioni chiuse, il danno sarebbe irreparabile” ha dichiarato ieri la campionessa azzurra detentrice della coppa del mondo. “Lo sci è per eccellenza sport all'aperto e individuale: in più non è davvero un problema di mascherine, perché già ora si usano normalmente protezioni della bocca e del viso” ha sottolineato  invece l’ex campione bolognese.



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