Scontro tra scienziati e politici sulle varianti del Covid, esperti, mantenere rigore, governo attende Draghi
Scontro tra scienziati e politici sulle varianti del Covid, esperti, mantenere rigore, governo attende Draghi
16 febbraio 2021, ore 11:00 , agg. alle 11:32
La velocità della diffusione delle varianti del virus preoccupa medici ed esperti che chiedono di non tornare indietro nella lotta al Covid; ma i politici si dividono, attesa per la linea che il neo -premier Draghi detterà domani nel discorso per chiedere la fiducia al governo in Senato
Dall’Italia e dall’Europa, gli esperti sono concordi nel ritenere che le varianti del virus non vanno sottovalutate e che la loro circolazione va tenuta sotto controllo: nessun allentamento delle restrizioni, nessun cambio di passo nella linea del rigore. Dall’Istituto Superiore di Sanità al Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie fino al Comitato tecnico scientifico, l'input è sempre lo stesso.
Lockdown sì o lockdown no
In realtà non ci sono voci univoche, tra gli scienziati c’è chi preme per un lockdown totale e chi, invece, chiede di accelerare sulla vaccinazione, insieme a chiusure mirate. E, su questo, la politica si agita, in particolare dopo l’ordinanza in zona Cesarini di chiusura delle piste da sci, emessa dal Ministero della Salute, mentre stamattina il leader della Lega, Matteo Salvini ha chiesto nuovamente di rinnovare la composizione del Comitato Tecnico Scientifico. Appare chiaro che la linea la darà il premier Mario Draghi già in Senato, indicandola assieme all'altro pilastro della lotta al virus, la campagna di vaccinazione di massa che l’ex presidente della Bce ha già fatto sapere essere una priorità per il Paese. Al di là degli aggiustamenti in corso nella vasta e composita maggioranza di governo, il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini al termine della riunione con il Cts, ieri ha spiegato che: "La pandemia è ancora forte, non si può scherzare. Se è necessario fare scelte di rigore, si fanno".
Il “caso” Ricciardi
Il consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza, accademico e titolato super-esperto Walter Ricciardi, primo a evocare un nuovo lockdown come misura preventiva contro un possibile dilagare delle varianti del Covid, è finito nella bufera per il suo rigorismo. Uno dei suoi principali accusatori è il segretario della Lega Matteo Salvini. Dopo gli attacchi ricevuti, Ricciardi si è detto pronto a ritirarsi dal suo incarico se la politica riterrà inutile il suo contributo.
Massima allerta sulle varianti da parte degli scienziati
La diffusione di varianti con maggiore trasmissibilità, dicono gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, può avere un impatto rilevante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguata, in altre parole, no ad allentare le misure restrittive pensando che il problema sia risolto. Una posizione, questa italiana, che è sulla stessa linea di quella del Centro Europeo per il Controllo delle malattie (ECDC)). "La situazione è molto preoccupante" ha detto la direttrice Andrea Ammon, spiegando che se non vengono mantenute o "addirittura rafforzate" le misure, nei prossimi mesi potrebbe esserci un "aumento significativo dei casi e dei decessi". Su come intervenire, però, gli scienziati non sono così compatti. Non tutti sono d’accordo con una imminente chiusura totale e propongono lockdown mirati, con lo sfondo fondamentale di accelerare sulla campagna vaccinale. Più si vaccina, più si combatte anche la tendenza del virus a mutare. Uno dei rigoristi in prima linea, in queste ore, è anche il primario infettivologo dell’Ospedale Sacco, il professor Massimo Galli che ha dichiarato recentemente “di avere il reparto invaso da nuove varianti e questo riguarda tutta quanta l’Italia”, per cui a breve potremmo avere “problemi più seri”. E un invito alla politica a prendere misure severe e tempestive è stato rivolto anche dal direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia dell'ateneo cittadino, Andrea Crisanti che ha evidenziato che nell’attesa che si completi la vaccinazione, in 7-8 mesi, è necessario essere più rigorosi, altrimenti ha detto il virus finirà fuori controllo: “L'agenda non la decidono né i politici né gli esperti: la decide il virus”.