Scoperta eccezionale in Egitto, sono stati trovati 100 sarcofagi intatti risalenti a 2.500 anni fa
15 novembre 2020, ore 18:01
Per gli archeologi si tratta di un vero tesoro, dal valore inestimabile
La storia dell'Egitto è affascinante e misteriosa al tempo stesso e ogni nuova scoperta ha la capacità di lasciaci esterrefatti. Quella appena avvenuta è considerata dagli esperti importantissima.
I cento sarcofagi
Immaginate lo stupore degli archeologi quando si sono trovati di fronte ben cento sarcofagi dell'antico Egitto, ancora inviolati e sigillati. La grande scoperta è stata fatta a dodici metri di profondità in una necropoli faraonica nella località di Saqqara, poco a sud della capitale Il Cairo, dove si trova la celebre piramide di Djoser. L'annuncio è stato dato dalla sovrintendenza archeologica egiziana. Insieme al tesoro costituito dai sarcofagi, sono venute alle luce anche 40 statue dorate.
Un viaggio nel tempo
Secondo una prima analisi, i sarcofagi sono sepolti da poco meno di 2.500 anni e risalgono a un periodo tra il sesto e il quarto secolo avanti Cristo e anche alla dinastia dei Tolomei, presente dal quarto al primo secolo avanti Cristo. Apparterrebbero ad alti funzionari. Gli archeologi hanno già aperto uno dei sarcofagi e hanno trovato una mummia ben conservata, ancora avvolta nelle bende. La mummia è stata sottoposta ai raggi x per osservare esattamente lo stato in cui si trova.
Un importante sito archeologico
Il sito della località di Saqqara fa parte della necropoli di Menfi, antica capitale del primo regno Egizio e comprende anche le celebri piramidi di Giza. L'Unesco lo ha dichiarato Patrimonio mondiale negli anni settanta. "Saqqara non ci ha ancora svelato il grosso del suo contenuto. E' un tesoro enorme - ha detto Khaled El-Anany, ministro del Turismo e delle Antichità - Gli scavi sono in corso e ogni volta che scopriamo il vano di una tomba troviamo anche l'entrata a un altro". Nello stesso sito, il mese scorso, erano stati trovati altri 59 sarcofagi sigillati.
La storia dei sarcofagi
Il sarcofago egizio era una cassa usata per custodire il corpo imbalsamato dei morti. Il suo nome era nebankh, che significa in egiziano possessore di vita. A seconda delle usanze religiose di ogni periodo, venivano scelte decorazioni particolari. Secondo la simbologia, il coperchio del sarcofago rappresentava il cielo, il fondo la terra e i quattro lati il nord, il sud, l'est e l'ovest. La testa del defunto doveva guardare verso nord e il volto verso oriente, verso il sole nascente che si rigenera. Si usavano pietra, calcare o legno, economicamente più conveniente. Con la decadenza della civiltà egizia, i sarcofagi vennero realizzati in maniera più semplice con papiro e collante a formare un materiale detto cartonagge. Sui sarcofagi venivano realizzate diverse decorazioni. Per esempio immagini architettoniche, geroglifici, scene di vita quotidiana, scene tratte dal libro dei morti e scene religiose di rinascita del defunto. Su alcuni sarcofagi compare anche il viso del defunto con parrucca per ornamento e con iscrizioni per augurare alla persona morta buon viaggio verso i Campi Iaru attraverso i pericoli dell'aldilà.
I campi Iaru
I campi Iaru, campi dei giunchi o delle canne, erano località dove risiedevano i defunti. Erano collocati in cielo a contatto con l'orizzonte terrestre. Secondo gli egizi si trovavano vicino alla porta attraverso cui il sole saliva in cielo e iniziava il suo viaggio da oriente a occidente. Lì la vita dei defunti sarebbe stata del tutto simile a quella condotta sulla terra. I testi egiziano descrivono questi campi come una immensa distesa di acqua, dove, ogni giorno, il faraone e le principali divinità si immergevano per purificarsi.