Scoperta un'organizzazione nazi-fascista di giovanissimi tra Milano e Trieste. puntavano al "Caos assoluto"

Scoperta un'organizzazione  nazi-fascista di giovanissimi tra Milano e Trieste. puntavano al "Caos assoluto"

Scoperta un'organizzazione nazi-fascista di giovanissimi tra Milano e Trieste. puntavano al "Caos assoluto"


La banda puntava alla creazione di un nuovo ordine mondiale di matrice nazi-fascista, attraverso violenze e istigazione all'odio razziale. Avevano pianificato aggressioni per creare il "Caos assoluto" e favorire il ritorno della "dittatura"

L’obiettivo era quello di arrivare a un nuovo ordine mondiale di matrice nazi-fascista attraverso violenze e istigazione all’odio razziale ed etnico. Con questa accuse questa mattina la Digos di Milano ha eseguito 4 misure restrittive della libertà personale nei confronti di cittadini italiani tra il capoluogo lombardo e Trieste. Si tratta di ragazzi di vent’anni, considerati di buona famiglia, che avevano creato un’organizzazione clandestina, ispirandosi ai suprematisti bianchi americani. Il gruppo si chiamava Ar - Avanguardia Rivoluzionaria e andava oltre la semplice ideologia. Secondo l’indagine coordinata del capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura Alberto Nobili e dal procuratore Enrico Pavone, la banda aveva pianificato azioni violente e programmato azioni intimidatorie per recuperare denaro. Non solo. Aveva anche creato una rete di relazioni internazionali con altre organizzazioni fuori dai confini nazionali. Tra queste anche il sodalizio elvetico Junge Tat, che uno degli indagati aveva visitato a maggio. In quell’occasione era rimasto coinvolto anche in un aggressione nei confronti di militanti antifascisti.

Le violenze

Secondo le indagini della Procura di Milano, i 4 giovani, per i quali è stato disposto l’obbligo di dimora e con contestuale obbligo di presentazione giornaliera presso un Ufficio di Polizia, avevano già definito i dettagli di alcune operazioni da condurre sul territorio, come l’aggressione ai danni di un uomo di origine straniera e religione musulmana, frequentatore di centri sociali. Questa e altre azioni, secondo le idee farneticanti degli indagati, avrebbe dovuto permettere la creazione del “caos assoluto” per favorire l'arrivo di un "dittatore".


Le regole

Il gruppo clandestino si era dato anche alcune regole per le aggressioni: la persona  non doveva essere uccisa ma picchiata con violenza, l'uomo non andava insultato per il colore della sue pelle e l'azione non andava rivendicata, perché non si doveva capire chi stesse agendo in quel modo, appunto per creare confusione con questa e altre violenze simili. Gli indagati avevano scelto anche di usare simboli e icone della galassia neo nazista . Anche per questo, ad esempio, avevano adottato nomi di battaglia riconducibili ai terroristi dell’estrema destra, come quello di Anders Breikvik, responsabile dell'eccidio di Utoya nel luglio 2011



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