03 maggio 2021, ore 09:30
L'Inter è tonata a festeggiare lo scudetto dopo 11 anni; Antonio Conte è stato il trascinatore, fattore decisivo per migliorare la squadra; decisivi anche i gol di Lukaku e Lautaro, le fughe sulla fascia di Hakimi, il gran lavoro a centrocampo di Barella; ottima la tenuta difensiva; delusione Vidal
HANDANOVIC 6,5 – Questo scudetto è un meritato premio alla sua carriera all’Inter: per tanti anni è stato il migliore della squadra ma non aveva raccolto nulla. In questa stagione è stato un po’ altalenante: grandi parate, ma anche qualche papera; l’età inizia a farsi sentire .
SKRINIAR 7,5 – La scorsa estate sembrava uscito dai radar di Antonio Conte; poi lui è stato a bravo a far cambiare idea all’allenatore, che a sua volta è stato bravo a credere in lui. Cresciuto nella fase difensiva e autore di un paio di gol molto pesanti.
DE VRIJ 7.5- Annata di grande classe e grande continuità: ha guidato la difesa con la sua esperienza, non si ricordano sbavature; da quando la fase difensiva ha iniziato a funzionare, l’Inter ha iniziato a volare; al suo fianco sono cresciuti anche i suoi compagni di reparto.
BASTONI 8 – Vale il discorso fatto per gli latri due centrali. A lui mezzo punto in più perché questa è stata la stagione della sua consacrazione: un anno fa era una promessa, ora è una certezza. Cresciuto anche in fase offensiva con le sue discese.
HAKIMI 8,5 – E’ uno dei fattori sui quali l’Inter ha costruito il suo scudetto: quando parte in velocità è difficile fermarlo, i suoi assist e i suoi gol hanno spesso sbloccato partite difficili. Ha accusato un piccolo calo di rendimento in primavera, ma senza conseguenze.
BARELLA 8,5 – Si è consacrato come miglior centrocampista italiano. Sa fare tutto: difende, attacca, lotta, imposta, tira, segna. Fino a un mese fa è stato incontenibile, il leader della squadra in campo; è anche riuscito a frenare l’irruenza di inizio carriera.
BROZOVIC 7 – La grinta non è il suo punto di forza, la geometria sì: ha saputo dare ordine alla squadra e ha ridotto al minimo gli errori di distrazione che in passato gli sono costati tante critiche.
ERIKSEN 6,5 – Un accantonato fino a gennaio, un titolare fisso nella seconda parte della stagione. La classe c’è, ma ne abbiamo visto soltanto una parte: può e deve fare di più, ma sicuramente è un giocatore ritrovato.
PERISIC 6,5 – Inserito in squadra soltanto perché non si era riusciti a venderlo, si è messo a disposizione di Conte che gli ha cambiato ruolo: il croato ha traslocato in fascia e – pur senza eccellere- ha fatto il suo dovere.
LAUTARO 8 – E’ quello che ha portato guizzi e talento all’attacco dell’Inter. Ha segnato gol belli e importanti, ha fornito assist decisivi; soprattutto ha affinato l’intesa con Lukaku. La LuLa adesso è davvero piena.
LUKAKU 9 – E’ il goleador dei campioni d’Italia, capace di fare reparto da solo. La sua strapotenza fisica è stata determinante per quasi tutta la stagione: un po’ calato nell’ultimo mese, non ha mai fatto mancare il suo contributo alla squadra, lottando anche in difesa. Grande intesa con Lautaro.
DARMIAN 7,5 – Non è un titolare fisso, ma quando è stato chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto. Decisivi i suoi gol da subentrato contro Cagliari e Verona, quando la squadra stava faticando. Questo scudetto è anche suo.
YOUNG 6 – Un po’ calato rispetto alla scorsa stagione, ha perso il ruolo da titolare fisso. Ha comunque avuto spazio e ha dato il suo contributo.
D’AMBROSIO 6,5 – Ecco un altro giocatore della tipologia molto apprezzata dagli allenatori: professionista serio, tanta panchina ma mai una polemica. E risposta sempre positiva in campo quando ce n’è stato bisogno.
VIDAL 5 – La delusione della stagione. Conte l’ha aspettato per mesi, poi si è arreso. Ma è suo il gol dell’1-0 alla Juventus: un momento chiave che ha deciso il campionato dell’Inter. Ma non basta per arrivare alla sufficienza.
SANCHEZ 7 – Non è stato facile trovare spazio dietro a Lukaku e Lautaro Martinez. Quando è sceso in campo ci ha messo tutta la voglia e la grinta del mondo; magari ha commesso qualche errore ma ci ha messo tanto pepe, ha dato il suo apporto con qualche gol importante.
GAGLIARDINI 6 – Classico centrocampista che fa legna, con tanta quantità e molta meno qualità. Sul piano dell’impegno e della disponibilità non gli si può rimproverare nulla.
SENSI 6,5 – Altra stagione tormentata, frenato dagli infortuni e poi dalla paura di farsi di nuovo male. Peccato, perché quando ha trovato spazio è sempre stato al centro del gioco.
RANOCCHIA 6 – Altro esempio di grande professionalità: poco spazio, tanto lavoro e nessuna polemica. Sul campo prove sempre decorose
KOLAROV 5,5 – Sul piano tecnico è stata una scommessa persa: dopo un brutto avvio di stagione non ha più trovato spazio. Ma fuori dal campo si è dimostrato un grande uomo squadra.
CONTE 8,5- Si conferma tecnico vincente, dopo i successi con Juve e Chelsea ha riportato lo scudetto nella Milano nerazzurra dopo undici anni; ha costruito e modellato la squadra a sua immagine e somiglianza. Ha saputo creare un gruppo unito, ha fatto migliorare il rendimento di molti suoi calciatori. Il gioco non è dei più spettacolari, ma la specialità della casa è la sostanza. Peccato per la precoce eliminazione dalla Champions.