19 maggio 2021, ore 13:00
In audizione alla commissione per l'Infanzia e l'adolescenza in Senato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ammette che la didattica a distanza ha fatto non pochi danni. Tuttavia chiede di non buttare via le esperienze positive di innovazione della didattica realizzate con il digitale. L’agenda della scuola post-pandemia prevede un ampliamento del tempo pieno con "massicci investimenti, soprattutto al Sud" per mense e palestre, fondi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza
Vede il bicchiere mezzo pieno il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. In audizione in Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza sulle tematiche legate a bambini e ragazzi anche con riguardo alla crisi pandemica da Covid 19 il ministro ammette che "La pandemia ha avuto un pesante impatto sulla scuola" e "ci sono stati danni pesanti, che dobbiamo cogliere, dalla Dad, un acronimo insopportabile: ma oggi siamo in condizione di vederne anche i lati positivi, che dobbiamo ancora verificare e di cui dobbiamo ancora fare tesoro: non è stata solo una parentesi da chiudere, ma una prova durissima che ci deve permettere di trarne tutte le conseguenze".
LE CONSEGUENZE (POSITIVE) DELLA DAD
"Sulla Dad abbiamo sperimentato - ha proseguito Bianchi- ora dobbiamo trarne le conseguenze anche positive. Questa non è stata una parentesi da chiudere, ma una prova durissima che ci deve permettere di trarne tutte le conseguenze, come la possibilità di fare classi che si possono aprire al dialogo con bambini di un altro paese. Bisogna cioè - ha aggiunto il ministro - fare quell'operazione che si chiama resilienza, la capacità di uscire da una difficoltà non solo resistendo ma anche innovando profondamente; perché abbiamo imparato non solo appreso, cioè abbiamo fatto nostri degli elementi che prima ci erano sconosciuti".
LE CONSEGUENZE NEGATIVE
La scuola deve "farsi carico di tutte le situazioni difficili nate e sorte in questo periodo" di pandemia: nell'ultimo anno, a causa del Covid. In questo periodo ha sottolineato Bianchi "ci sono stati disturbi psicologici, si sono accentuati i disturbi psicologici e i disagi di quei bambini che li avevano e che probabilmente nella situazione precedente non li manifestavano". E l’istituzione scuola è pronta "Abbiamo su 8.183 plessi scolastici 5.662 che sono in grado di dare un servizio di rilevazione e supporto psicologico. Non cominciamo da zero, siamo molto avanti" ha detto il ministro. Altra nota negativa quella che i ragazzi sembrano soffrire di 'inedia strutturale', e sul punto per Bianchi c'è da fare una battaglia. "Lo stiamo facendo con i mezzi che abbiamo, con grande attenzione da parte di tutti. Certamente dobbiamo agire anche sulla formazione degli insegnanti, perché troppo spesso viene messa un'enfasi, che io credo importante, ma non sufficiente sul disciplinarismo. Questo non è più sufficiente. Bisogna anche dare a chi voglia fare la carriera dell'insegnante la possibilità di partire fin dal primo anno di seguire un percorso che deve essere riconosciuto con una propria dignità , una propria carriera di vita, una propria capacità di sviluppo professionale".