Scuola, pronti (o quasi) alla ripresa: il calendario per regione e il nodo delle cattedre scoperte
29 agosto 2024, ore 11:30
Dal 5 settembre comincia il graduale ritorno nelle aule. Il rischio è che non ci siano abbastanza insegnanti: almeno 19mila i supplenti da trovare
Manca poco alla ripresa delle lezioni, pochi giorni e le aule torneranno a riempirsi di ragazzi e ragazze che hanno riposato nella pausa estiva. Gli istituti, a onor del vero, sono stati frequentati già nelle ultime settimane dagli studenti impegnati nei corsi di recupero per gli esami di riparazione di settembre o, in più rari casi, da attività extra organizzate da docenti particolarmente virtuosi. Tuttavia, la certezza del ritorno alla routine scolastica si accompagna ai dubbi relativi al numero di insegnanti disponibili: anche quest’anno il tema delle cattedre scoperte rimane di scottante attualità e si conferma uno dei principali disagi per studenti e famiglie. Basti pensare che in molte scuole elementari il tempo pieno rischia di slittare di un paio di settimane.
Le date di rientro
Andiamo per gradi, soffermandoci sulle (poche) certezze che al momento abbiamo a disposizione. Il giorno in cui si tornerà a scuola viene stabilito dalle regioni sulla base dell’autonomia e fermo restando il numero complessivo di giorni di lezione che – indipendentemente dal luogo – deve rimanere per tutti lo stesso. Occorre dunque ponderare il calendario tenendo conto di festività locali, chiusure straordinarie o forzate e derivanti “ponti”.
Dunque, i primi a tornare in classe saranno gli alunni della Provincia autonoma di Bolzano: per loro previsto il rientro il 5 settembre; nella stessa data inizieranno le attività anche i bambini delle scuole dell'infanzia della Lombardia. Successivamente, il 9 settembre, sarà il turno degli alunni della Provincia autonoma di Trento. Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto riprenderanno le lezioni l'11 settembre. Il giorno dopo, il 12, toccherà agli studenti di Campania, Lombardia, Molise e Sardegna. Gli ultimi a tornare sui banchi saranno gli allievi di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana, il 16 settembre.
Le pause
Fermo restando quando già scritto sopra, ovvero che le chiusure relative a festività locali e straordinarie vengono decise dalle singole regioni, ci sono delle “date rosse” da cerchiare nei calendari scolastici, in occasione delle quali gli istituti di tutta l’Italia rimarranno chiusi. È il caso delle festività nazionali per l’anno 2024-2025. Eccole di seguito: 1 novembre 2024 (tutti i Santi), 8 dicembre 2024 (Immacolata Concezione), 25 dicembre (Natale), 26 dicembre (Santo Stefano), 1 gennaio (Capodanno), 6 gennaio (Epifania), 20 aprile 2025 (Pasqua), 21 aprile 2025 (Lunedì dell'Angelo), 25 aprile 2025 (Festa della Liberazione), 1 maggio 2025 (Festa del lavoro), 2 giugno 2025 (Festa della Repubblica).
Le cattedre scoperte
A oggi, secondo le più recenti stime, sarebbero almeno 19mila i supplenti da trovare per coprire tutte le ore di lezioni. Gli uffici scolastici territoriali e le segreterie delle scuole sono al lavoro ma le difficoltà sembrano essere più significative dell’anno scorso, quando la ricerca era cominciata prima e procedeva più velocemente.
I motivi delle difficoltà sarebbero da ricercare nei meccanismi farraginosi di assunzione dei docenti. I concorsi indetti relativi al Pnrr pare abbiano impiegato procedure che ancora non sono terminate. Maggiormente in difficoltà le scuole primarie: molti istituti, ad esempio, saranno costretti a ritardare di un paio di settimane l’attivazione del tempo pieno proprio per la mancanza di insegnanti disponibili.