Se la partita del Cuore finisce in (quasi) rissa...

Se la partita del Cuore  finisce in (quasi) rissa...

Se la partita del Cuore finisce in (quasi) rissa...


03 giugno 2015, ore 09:25 , agg. alle 10:18

Mai scherzare con Nedved, per lui una partita è una partita. Stop.

Spettatori increduli, ieri sera, allo Juventus Stadium. Intorno alla mezz'ora del primo tempo, la classica atmosfera da 'volemose bene' della Partita del Cuore va in frantumi: Pavel Nedved entra su Moreno, come neanche il mitico Pasquale Bruno...

Cosa era successo? Non fare mai un tunnel a un campione...

La Partita del Cuore è ormai un appuntamento fisso e irrinunciabile di giugno, in cui la solidarietà sposa il mondo del calcio. Il pallone è solo un pretesto, per raccogliere fondi, fare del bene, stare tutti insieme e divertirsi un po', con calciatori assai improvvisati.

Può capitare, però, che allo Juventus Stadium vadano in campo anche stelle assolute, come Del Piero e Nedved, vivendo la serata in modo molto diverso. Il mitico '10' gioca per divertirsi e per il pubblico, prova dribbling impossibili e sbaglia goal altrettanto impossibili. Il buon Pavel, invece, scende in campo, come fosse la finale di Champions League di Manchester, da lui persa per lo sciagurato 'giallo' in semifinale con il Real. La sua forza, del resto, è sempre stata quella: vivere ogni istante della carriera, come il momento supremo. Anche alla Partita del Cuore.

Capita, allora, che il buon Moreno, ottimo calciatore (al suo livello, non certo quello del calcio vero) e giovanotto dalla faccia tosta si faccia prendere la mano, provando e azzeccando un irriguardoso 'tunnel' a Pavel. Apriti cielo. I non avvezzi al calcio, scambiano un applauso di Nedved come un riconoscimento all'avversario. Il grande Bruno Pizzul, che di calcio sa come pochi, avverte: "Occhio, che gli stacca i talloni...". Detto, fatto.

Pochi minuti dopo, entrata 'folle' di Nedved sul povero Moreno, roba da 'arancione' in una finale di Champions. Il malcapitato rapper sopravvive e già questa è una notizia. Cerca di capire, evitando di arrabbiarsi, perché con Nedved finirebbe male. Molto male. Arriva il compagno Luca Barbarossa, che urla di tutto al dirigente juventino, appoggiato all'istante dal vecchio cuore bianconero, Eros Ramazzotti. Si sfiora la rissa e lo spirito della Partita del Cuore se ne va a far benedire...

Morale: Nedved ha sbagliato e molto. Non si entra in quel modo in Serie A, figurarsi allo Stadium, in una partita di beneficenza.

Però...c'è un però. Una delle regole non scritte del calcio recita: 'Mai umiliare un campione. Mai. Soprattutto se calcisticamente sei Nessuno'. Moreno non conosceva la regola e a momenti ci rimette una caviglia.

Per capirci, tanti anni fa, in una Napoli-Milan, un oscuro giocatore azzurro si permise di fare un 'tunnel' al leggendario Pepe Schiaffino. Uno dei compagni dell'irriverente giocatore azzurro era la bandiera Bruno Pesaola, scomparso pochi giorni fa. Lo inseguì e schiaffeggiò in campo. Non si fanno i 'tunnel' alle leggende.

Il Petisso conosceva la regola. Del cuore e del campo.


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