Sean Penn lancia la “mega colletta” per far finire la guerra. Miliardari comprate gli F16 per l’Ucraina

Sean Penn lancia la “mega colletta” per far finire la guerra. Miliardari comprate gli F16 per l’Ucraina

Sean Penn lancia la “mega colletta” per far finire la guerra. Miliardari comprate gli F16 per l’Ucraina


Cinquecento milioni di dollari: tanto basterebbe a Kiev per combattere e difendersi adeguatamente. Spiccioli per le persone più ricche della terra

Tra le star del cinema si è speso da subito, Sean Penn è stato in Ucraina per girare un documentario sull’invasione russa, poi in Polonia per supportare i rifugiati. Ora scende di nuovo in campo e via social lancia un’idea per interrompere la guerra chiamando in causa le persone più ricche, anzi secondo i calcoli di Penn ne basterebbe una.

UN MILIARDARIO POTREBBE METTERE FINE A GUERRA COMPRANDO CACCIA E MISSILI

"Un miliardario potrebbe mettere fine a questa guerra" ha scritto su Twitter l'attore americano Sean Penn, spiegando che "secondo Open Source, 2 squadroni di F-15 o F-16 (ovvero 12 velivoli con una tecnologia migliore dei Mig russi). Secondo Penn sarebbero sufficienti tre settimane per addestrare gli aviatori ucraini, jet e caccia, costerebbero agli acquirenti del settore privato circa 300 milioni di dollari. Cinquecento in tutto, aggiungendo 200 milioni di dollari in difesa missilistica". Operazione che lo stesso Penn riconosce come non semplice "Certo, naturalmente ci sarebbero costi aggiuntivi - scrive in un secondo tweet -. Ma mi sembra che valga la pena pensarci".

PENN TORNERA’ PER AIUTARE GLI UCRAINI

Due settimane fa, in collegamento dalla sua casa di Los Angeles, con Che tempo che fa l’attore ha annunciato che tornerà in Polonia, forse anche in Ucraina, “per cercare di dare una mano, anche con aiuti elementari, kit igienici, lavorando anche con le organizzazioni della società civile del posto". Nella sua testimonianza Penn ha ripercorso i giorni che hanno preceduto l’attacco russo "Ho cominciato le riprese del documentario a Mariupol a novembre, abbiamo intervistato i soldati in prima linea, poi siamo tornati a Kiev, per filmare gli aspetti culturali della vita in Ucraina, con un focus su Zelensky. Ci sono rimasto per quattro giorni, siamo riusciti a organizzare un incontro con lui il giorno prima dell'invasione".

L’ACCORDO DI CRACOVIA

Circa dieci giorni fa Penn è tornato in Polonia. A Cracovia Penn ha firmato un accordo con il comune per fornire aiuto ai rifugiati ucraini in Polonia attraverso la sua fondazione Core, (Community Organized Relief Effort). In base all'accordo tra Core, da lui fondata nel 2010 per aiutare Haiti dopo il terremoto, e il comune di Cracovia, la fondazione aprirà un ufficio nella storica città polacca meridionale e fornirà attività educative; inoltre, convertirà anche locali non occupati per ospitare circa 50 rifugiati.

LA FUGA IN MEZZO AI RIFUGIATI

L'attore e regista californiano ha attraversato il confine con la Polonia a piedi, incontrando decine di profughi: "Avevano poche cose con se, forse perchè pensavano di tornare o perché avevano lasciato le loro case in fretta. Nessuno di loro voleva andare via". Anche nei primi giorni, subito dopo l'invasione, "era difficile uscire fisicamente da Kiev: per fare un percorso di 7 ore ci abbiamo messo 24 ore". "Quando devi fare un tragitto di tanti chilometri devi organizzarti: ebbene ho visto queste persone che lo fanno con un coraggio incredibile. Sarà una pietra miliare per la storia specie per i nostri Paesi che si chiedono: e noi, cosa facciamo?".


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