Seconda giornata del viaggio del Papa in Iraq; a Najaf ha incontrato il Grande Ayatollah Alì al Sistani
Seconda giornata del viaggio del Papa in Iraq; a Najaf ha incontrato il Grande Ayatollah Alì al Sistani
06 marzo 2021, ore 13:00
agg. 08 marzo 2021, ore 10:50
Prosegue il viaggio pastorale di Papa Francesco in Iraq, oggi, nell'incontro interreligioso ad Ur, ha ammonito, "il terrorismo tradisce la fede, non possiamo tacere"
Seconda giornata del viaggio di Papa Francesco in Iraq. Dopo Baghdad, il pontefice si è spostato a Najaf, dove ha incontrato la massima autorità religiosa sciita e cioè il Grande Ayatollah Alì al Sistani. Con lui è rimasto a colloquio per un'ora, in quello che era una visita in forma privata. I due hanno discusso della convivenza pacifica nel Paese e della necessità di collaborazione, anche tra religioni.
Il terrorismo tradisce la fede
Dopo la visita ad Alì al Sistani, a Najaf, Francesco sì è spostato nella Piana di Ur dei Caldei, dove è la casa di Abramo, il padre del monoteismo. Lì ha partecipato a un incontro interreligioso. Nel suo intervento, tra le altre cose, ha ammonito che "i terroristi tradiscono la fede e, noi credenti, non possiamo tacere. Chi ha fede rinuncia ad avere nemici, chi ha il coraggio di guardare le stelle, chi crede in Dio, non ha nemici da combattere. Ha un solo nemico da affrontare, che sta alla porta del cuore e bussa per entrare: è l'inimicizia. Mentre alcuni cercano di avere nemici più che di essere amici, mentre tanti cercano il proprio utile a discapito di altri, chi guarda le stelle delle promesse, chi segue le vie di Dio, non può essere contro qualcuno, ma per tutti. Non può giustificare alcuna forma di imposizione, oppressione e prevaricazione". Il Papa, poi, ha parlato anche di chi sfrutta la pandemia che ha provocato tanti morti, "è indegno che, mentre siamo tutti provati dalla crisi pandemica, e specialmente qui, dove i conflitti hanno causato tanta miseria, qualcuno pensi avidamente ai propri affari". infine Francesco ha voluto chiarire un altro concetto, per lui fondamentale, "non ci sarà pace senza condivisione e accoglienza, senza una giustizia che assicuri equità e promozione per tutti, a cominciare dai più deboli. Non ci sarà pace senza popoli che tendono la mano ad altri popoli. Non ci sarà pace finchè gli altri saranno un loro e non un noi. Non ci sarà pace finchè le alleanze saranno contro qualcuno, perchè, le alleanze degli uni contro gli altri, aumentano solo le divisioni. La pace non chiede vincitori o vinti, ma fratelli e sorelle che, nonostante le incomprensioni e le ferite del passato, camminino dal conflitto all'unità. Chiediamolo nella preghiera per tutto il Medio Oriente, penso in particolare alla vicina, martoriata Siria", ha chiosato il pontefice.