14 ottobre 2023, ore 10:55 , agg. alle 13:22
Il prezzo del pane è alto come non mai, mentre il consumo medio si è dimezzato. I prezzi a Bologna arrivano addirittura a 5,14 euro per un chilo di pane
Dal grano al pane i prezzi crescono vorticosamente, il prezzo non è mai stato così alto. Tra pochi giorni, il 16 ottobre, si celebrerà la Giornata mondiale del pane, una ricorrenza nata per celebrare e promuovere la cultura del pane fresco. Proprio in vista di questa occasione, la Coldiretti ha condotto una ricerca secondo cui il pane ha conosciuto una notevole inflazione negli ultimi mesi. Un agricoltore oggi viene pagato circa 24 centesimi per un chilo di pane, il 32% in meno rispetto allo scorso anno, mentre la stessa quantità viene venduta ai consumatori a prezzi che variano dai tre ai cinque euro a seconda delle città, con un rincaro che arriva fino al +20% rispetto agli scorsi anni. Le analisi condotte da Coldiretti, su dati dell'osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico, affermano che a Milano un chilo di pane costa in media 4,33 euro, a Roma 3,25, a Bologna 5,14 mentre a Napoli i prezzi viaggiano sui 2,26 euro al chilo.
Le cause
Da annoverare tra le diverse cause degli aumenti, è senza dubbio anche il cambiamento climatico: il raccolto è diminuito mediamente del 10%, motivo per cui la ridotta disponibilità ha alzato il prezzo della materia prima. Ma oltre all’emergenza ambientale, l’aumento del prezzo sarebbe causato, ancora secondo Coldiretti, anche da coloro che fanno acquisti speculativi su mercati esteri e che poi vendono il prodotto etichettandolo come “Made in Italy”.
Le possibili soluzioni
Per evitare che il prodotto degli agricoltori locali venga rimpiazzato da quello straniero, la Coldiretti chiede che vengano introdotte delle etichette identificative che aiutino il consumatore a individuare l’origine del prodotto che ha intenzione di acquistare. Sull’etichetta, secondo l’organizzazione degli agricoltori, dovrebbe essere indicata la provenienza del grano impiegato per la produzione del pane, sia confezionato o fresco, come già accade con la pasta. Secondo Coldiretti, l’introduzione di questo strumento potrebbe risolvere la crisi che questo settore sta vivendo con un calo del consumo del pane: abbiamo raggiunto il minimo storico di consumo. Ancora nell’analisi si legge che la quantità media consumata da un singolo negli ultimi dieci anni, si è dimezzata rispetto a 40 anni fa: nel 1980, infatti, se ne consumavano mediamente 230 grammi a testa al giorno, a fronte dei 120 medi degli anni ’10.