12 settembre 2024, ore 13:30
Secondo l'istituto di statistica il livello di disoccupazione è sceso al 6,8%
Nuovi dati incoraggianti sul lavoro. Nelle ore in cui il presidente della Repubblica torna a parlare della piaga delle morti sul lavoro, i dati raccontano di numeri in crescita per quanto riguarda l'occupazione nel nostro Paese. Secondo l'Istat il secondo trimestre di quest'anno, tra aprile e giugno 2024, ha visto un aumento delle ore lavorate in Italia rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. A questo dati si somma, nello stesso periodo, una crescita del prodotto interno lordo italiano sia in termini congiunturali (+0,2%) sia in termini tendenziali (+0,9%). I numeri più interessanti - e incoraggianti - si registrano però sul fronte degli occupati.
Aumenta l'occupazione
Secondo i numeri dell'istituto di statistica, gli occupati aumentano in termini congiunturali di 124 mila unità a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+141 mila, +0,9%) e degli indipendenti (+38 mila, +0,7%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-55 mila, -1,9%); cala il numero di disoccupati (-84 mila, -4,6% in tre mesi) e aumenta quello degli inattivi di 15-64 anni (+32 mila, +0,3%). Tutte le variazioni si riferiscono al primo trimestre dell'anno, tra gennaio e marzo 2024.
Numeri record dal 2008
I numeri sull'occupazione toccano quote record. Il tasso di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), quello di disoccupazione scende al 6,8% (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni è stabile al 33,1%. L'Istat segnala che il tasso di occupazione è il più alto mai registrato nelle relative serie storiche trimestrali, mentre il tasso di disoccupazione sceso al 6,8% è il livello più basso dopo il terzo trimestre 2008 (quando si attestò al 6,7%). E le previsioni su luglio 2024 sembrano dare altre buone notizie, con un lieve aumento sull'occupazione (+0,1%) e un lieve decremento della disoccupazione (-0,5%).
I dati delle imprese
Dal lato delle imprese prosegue, con un aumento dello 0,5%, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti. In questo caso il dato parte dalla prima metà del 2021, con una intensità di crescita simile per la componente a tempo pieno e lievemente inferiore per quella a tempo parziale. Interessante anche il dato sul ricorso alla cassa integrazione, che scende a 7,5 ore ogni mille ore lavorate.