Self service consuma più energia di pizzeria al taglio e bar

Self service consuma più energia di pizzeria al taglio e bar

Self service consuma più energia di pizzeria al taglio e bar


23 gennaio 2018, ore 12:03 , agg. alle 12:15

La Federazione italiana pubblici esercizi ha esaminato i consumi elettrici

Interessanti e sorprendenti i risultati dell’esame operato dall'Ufficio Studi di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) sui consumi elettrici nella ristorazione: un self service divora più energia di una pizzeria al taglio, di un piccolo caffè e di una pasticceria. L'efficienza di queste attrezzature, quindi, può davvero fare la differenza nei costi per la bolletta. Ogni anno un pubblico esercizio, come un bar, un ristorante o un self service, consuma mediamente 26mila KWh di elettricità, 9,8 volte più del consumo medio di una famiglia, per un totale calcolato in 8,6 miliardi di KWh; i 25 milioni di famiglie italiane consumano complessivamente 68 miliardi di KWh.
I consumi ovviamente variano in base al tipo di esercizio: si va dai 17mila KWh di un piccolo caffè ai 45mila KWh di una pasticceria, dai 15mila KWh di una pizzeria a taglio ai 142mila KWh di un self service.

La Fipe spiega “che il settore sia energivoro dipende sia dalla necessità di alimentare una miriade di attrezzature, sia dalla necessità di garantire ai clienti il giusto comfort degli ambienti, sia in termini di illuminazione che di temperatura”:

Solo nei ristoranti sono installate più di 250mila lavastoviglie, 540mila frigoriferi e 280mila celle. Per non parlare delle centinaia di migliaia di forni o delle 200mila macchine per l'espresso nei bar".

Un anno fa è entrata in vigore la legge che ha reso obbligatori nei ristoranti, e non solo, i frigoriferi a risparmio energetico. "Rinnovare le attrezzature è necessario per tagliare i consumi, ma è indispensabile per migliorare le performance complessive delle aziende", afferma Matteo Musacci, presidente Fipe Emilia Romagna ricordando alcuni incentivi che possono essere utilizzati come quelli rinnovati con il bando del mese di novembre 2017 del Ministero dello Sviluppo Economico e con la legge di Bilancio 2018.