Sensazionale scoperta, il vino ha 11mila anni, la sua origine è scritta nel Dna
02 marzo 2023, ore 20:00
Uno studio sul Dna della vite, ha portato ad una scoperta eccezionale, l’origine di questo arbusto risale a più di 11 anni fa, i dati pubblicati su Science
È sempre stata considerata un mistero, ovvero la nascita della vite ma grazie ad uno studio approfondito sul Dna è stato possibile stabilire, quasi con certezza l’origine dell'uva e, di conseguenza quella del vino. Entrambi risalgono a 11mila anni fa e sono nati dopo un processo che ha progressivamente “addomesticato” le viti selvatiche in due luoghi separati da più di mille chilometri, la vite infatti, è un arbusto ramificante nato nell’Asia occidentale e contemporaneamente nella regione del Caucaso. A ricostruire l’origine è stata una ricerca genetica, forse la più importante mai condotta sinora, che ha preso in esame oltre tremila campioni di varietà di vite compresi alcuni esemplari mai documentati finora.
Lo studio
Pubblicata sulla rivista Scienze, la ricerca sull'origine della vite e del vino è stata realizzata da un gruppo internazionale guidato da Università agraria cinese dello Yunnan, dal Laboratorio statale di genomica agraria di Shenzhen e dall’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino, in collaborazione con le Università di Milano, Milano-Bicocca e Mediterranea di Reggio Calabria, del Centro nazionale per la biodiversità di Palermo e del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed ha permesso di risalire a quella che presumibilmente sia all’origine del primo esemplare di questo arbusto rampicante.
Le prime ipotesi
Fino a prima di questa nuova scoperta le principali ipotesi sostenevano che la coltivazione della vite da vino ovvero della Vitis vinifera, arrivarre dall’adattamento di una varietà selvatica, la Vitis sylvestris, in Asia occidentale, ancora prima dell'avvento dell'agricoltura e che le varietà di uva da tavola fossero arrivate solo molto più tardi.
La nuova ipotesi
Questa era la convinzione fino a ieri. Oggi, invece, il nuovo studio messo a punto dal gruppo di ricercatori internazionali smentisce le prime ipotesi e riporta la “nascita dell’uva” alla domesticazione della vite selvatica avvenuta contemporaneamente in due luoghi e due di realtà molto distanti: in Asia occidentale e nella regione del Caucaso, proprio al confine con Europa. La ricerca ha anche messo in evidenza che i due eventi sono avvenuti contemporaneamente circa 11mila anni fa, nel periodo in cui nasceva l'agricoltura e quattromila anni più tardi rispetto a quanto si riteneva. Lo studio sul Dna ha permesso di scoprire che c’è stata concomitanza nella coltivazione dell’uva da tavola e quella da vino, e che queste sono avvenute con modalità del tutto simili.
Come si è svolto lo studio
Per arrivare a queste conclusioni, gli studiosi hanno ricostruito in ogni dettaglio il Dna del progenitore della vite selvatica, quindi hanno sequenziato il genoma di oltre 3mila campioni raccolti in tutto il mondo. Tra questi alcuni inediti di provenienza armena, che non erano mai stati documentati prima. Così facendo, gli autori dello studio sono arrivati a identificare alcuni geni relativi a sapore, colore e consistenza dell'uva. Una scoperta sensazionale che oggi potrebbe servire ai viticoltori per migliorare il loro prodotto e magari a creare varietà resistenti ai cambiamenti climatici.