23 agosto 2016, ore 10:50 , agg. alle 11:44
Le solite esagerazioni, con De Boer già sulla graticola a Milano e il Napoli nervosissimo e in piena sindrome post-Higuain. La Juventus, intanto, mostra la sua forza e la Roma si gioca la Champions
E' bastata una sola partita, per mettere l'Inter dietro la lavagna e spedire la Juventus in paradiso. Nervosissimo il Napoli, mentre il Milan si gode Bacca. Che voleva vendere fino all'altro ieri. Benvenuti in Serie A!
Ragazzi, calma. Il Campionato è partito da 90 minuti e almeno un paio di squadre appaiono già sull'orlo di una crisi di nervi.
L'Inter soprattutto, apparsa completamente fuori quadro a Verona. Detto questo e riconosciuti i palesi errori del neoallenatore, Frank De Boer, bisogna respirare a fondo e contare fino a cento. Non si può bocciare oggi un mercato, giudicato fino a ieri ottimo. Non si può mettere già in dubbio un tecnico, certamente a digiuno del calcio italiano, ma a cui almeno un po' di tempo va dato. Diciamo, il minimo sindacale.
Ai nerazzurri, mancano 1-2 pedine, ma soprattutto la tranquillità e la serenità. Elementi fondamentali, quando si vuole costruire qualcosa di sensato. Non è pensabile imbastire processi, alla prima giornata, per poi meravigliarsi, se le cose dovessero ulteriormente peggiorare. Quello che colpisce (negativamente) è che l'Inter sia reduce da annate, in cui proprio l'ansia e l'eccesso di critiche hanno contribuito ad avvelenare l'ambiente. Imparare dal passato, per non ripetere i soliti errori, nel futuro...
Quella affidata a De Boer non è l'unica squadra partita ad handicap. Il Napoli si è salvato, a Pescara, ma è apparso lontanissimo dal collettivo travolgente della passata stagione. Lo diciamo subito: non è solo una questione legata a chi non c'è più. Sottolineare il peso dell'addio di Higuain è imbarazzante, nella sua ovvietà. Il punto è un altro: perché una squadra comunque molto forte, oggettivamente migliorata nelle seconde linee, sembra galleggiare, fra depressione e crisi di nervi? Nulla di misterioso. E' il frutto di un mix esplosivo, fatto di giocatori scontenti e società lunare.
Da una parte, i procuratori dei vari Insigne e Koulibaly chiedono un giorno sì e l'altro pure adeguamenti (modo elegante per dire più soldi), minacciando di andar via, in caso contrario. Pretendono, ammoniscono, indifferenti alle conseguenze delle loro improvvide dichiarazioni: alla prima partita sbagliata, come a Pescara, la piazza si rivolta contro i propri assistiti, dipinti come mercenari senza cuore. Dopo prestazioni vagamente ridicole, la richiesta di uno stipendio da 6 milioni di euro all'anno, come nel caso di Insigne, sembra solo uno scherzo di cattivo gusto. Dall'altra parte, dicevamo, la società lunare. Perché non si è mai visto il silenzio stampa preventivo, annunciato dal Napoli, per tutte le partite in notturna o le conferenze stampa di Sarri a inviti. Detto che campiamo tutti benissimo, senza ascoltare tesserati azzurri alla sera, è una quesitone di professionalità e serietà. Perché questa società, che pure ha fatto - secondo chi scrive - un mercato di elevatissima qualità, sembra fare di tutto, per rendersi antipatica? Misteri (in)gloriosi.
E così, la Juventus se la ride e la Roma si candida a prima alternativa ai Campioni. Persino il Milan è partito bene, mentre il Sassuolo - zitto, zitto - ci ricorda che serietà, lavoro e programmazione pagano sempre.