
Serie A, l'Inter vince a Bergamo e vola in testa, Napoli impantanato a Venezia, crollo Juventus
16 marzo 2025, ore 22:50
Questi i risultati della domenica: Atalanta-Inter 0-2, Venezia-Napoli 0-0, Bologna-Lazio 5-0, Fiorentina-Juventus 3-0, Roma-Cagliari 1-0.
ATALANTA-INTER 0-2
E al momento giusto, ecco l'Inter. La squadra di Inzaghi a Bergamo è sembrata quella implacabile della scorsa stagione. I nerazzurri di Milano rafforzano il primato, ora sono tre i punti di vantaggio sul Napoli, l'Atalanta scivola a - 6. Per l'ottava volta consecutica Inzaghi batte Gasperini. Dai blocchi esce meglio l’Inter, che per un quarto d’ora mette l’Atalanta alle corde. Clamorosa l’occasione del settimo minuto: una grande idea di Lautaro libera Thuram solo davanti a Carnesecchi, il tiro del francese colpisce il palo interno ma non entra in rete; poco dopo il portiere dei bergamaschi disinnesca un tiro cross di Dumfries. Con il passare dei minuti, la squadra di Gasperini riequilibra la situazione, i nerazzurri di Milano arretrano un po’ e deve essere bravo Sommer ad alzare in calcio d’angolo un colpo di testa di Pasalic. Inter in vantaggio a inizio ripresa, corner di Cahlanoglu e colpo di testa vincente di Carlos Augusto. Il tentativo di reazione dei padroni di casa viene contenuto dalla difesa di Inzaghi e Sommer non corre rischi. Un gol di Lautaro viene annullato per fallo in attacco dell’argentino. Poco dopo l’Atalanta resta in dieci per il doppio giallo ( proteste+ applauso) di Ederson. Puntuale arriva il raddoppio dell’Inter con Lautaro Martinez, seguito da una clamorosa occasione non sfruttata da Frattesi, murato da Carnesecchi. Durante il lungo recupero, espulso anche Bastoni per somma di ammonizioni.
VENEZIA-NAPOLI 0-0
Il pareggio è una mezza sconfitta, sostiene Antonio Conte. Il tecnico del Napoli mastica amaro: i suoi hanno vinto solo una volta nelle ultime sette partite. Una andatura non da scudetto, per una squadra che non sta sfruttando la possibilità di concentrarsi solo sul campionato, peraltro con un calendario favorevole. E che non guadagna terreno sulle rivali, nemmeno quando Inter e Atalanta inevitabilmente si tolgono punti a vicenda. Lo 0-0 di Venezia non è un inedito: la squadra di Di Francesco recentemente ha anestetizzato anche Atalanta e Lazio. I partenopei hanno fatto la partita e di occasioni ne hanno avute: palo di Raspadori, belle parate di Radu su Lukaku, Mc Tominay, Politano, da segnalare anche uno spreco di Simeone. I lagunari però non si sono limitati a difendere, hanno cercato sempre di ripartire mostrando una bella personalità: verso la fine del primo tempo salvataggio sulla linea di Rrahmani, al novantesimo parata di Meret su Nicolussi Caviglia. Il Venezia meriterebbe una classifica più tranquilla.
FIORENTINA-JUVENTUS 3-0
Altro che riscatto, dopo il poker subito dall’Atalanta la Juve prende altri tre schiaffi. Da quando qualcuno ha affermato che i bianconeri avrebbero potuto iscriversi alla corsa scudetto, sono arrivate due sconfitte con zero gol segnati e sette incassati. La dirigenza juventina non ha nascosto il suo disappunto, ma ha confermato la fiducia a Thiago Motta. Il fatto è che dopo otto mesi non si è ancora capito cosa è la Juve, come gioca, chi sono i suoi punti fermi. La Fiorentina vive una serata di gloria in un periodo altalenante: in tutto questo Palladino si è tolto la soddisfazione di aver battuto Inter, Juventus e Milan. Dopo un avvio equilibrato, i viola passano alla prima occasione: al quindicesimo minuto gol di Gosens sugli sviluppi di un corner. Come successo anche domenica scorsa con l’Atalanta, basta un colpo per affondare la Juve: assente la reazione dei bianconeri, che nel giro di tre minuti subiscono il raddoppio dei padroni di casa: imbucata di Fagioli per Mandragora, che incrocia in modo vincente sul secondo palo. I bianconeri tengono il possesso palla ma non pungono, a inizio ripresa invece la Fiorentina cala il tris con un gran tiro dal limite di Gudmunsson. Annullato per fuorigioco il 4-0 di Kean. Per i bianconeri piove sul bagnato: appena entrato, Cambiaso si è infortunato alla caviglia.
BOLOGNA-LAZIO 5-0
Dedicato a chi pensava che la qualificazione all’ultima Champions fosse figlia solo di Thiago Motta, Zirkzee e Calafiori. Loro se ne sono andati, peraltro senza raccogliere gloria, il Bologna è ancora lì. La Lazio recentemente aveva mandato qualche scricchiolio, al Dall’Ara è arrivato il crollo, forse anche per le scorie lasciate dall’Europa League. Fatto sta che i padroni di casa hanno dominato: in vantaggio con Odgaard a metà del primo tempo, una gran parata di Provedel ha evitato il raddoppio di Orsolini. Anzi, lo ha rimandato… visto che Orso ha segnato il gol del 2-0 al terzo minuto della ripresa. E solo un minuto più tardi è arrivato il 3-0 con Ndoye. L’orgoglio della Lazio ha prodotto soltanto un palo colpito da Zaccagni, ma è stato un fuoco di paglia: alla mezzora della ripresa è arrivato il poker di Santiago Castro. E prima della fine è arrivata la cinquina, a firma di Fabbian. Bologna in paradiso, Lazio al tappeto.
ROMA-CAGLIARI 1-0
Tre punti sofferti ma pesanti per i giallorossi, che si avvicinano all'Europa. Il Cagliari avrebbe meritato qualcosa in più. Per Claudio Ranieri decisivo il redivivo Dovbik. Primo tempo avaro di emozioni, con i giallorossi che faticano ad aggirare il muro sardo: ci prova Mancini alla mezzora, ma il suo tiro finisce fuori di poco. A inizio ripresa il Cagliari prova a bussare nell'area avversaria, ma trova un grande Svilar. Nel momento migliore degli ospiti diventa protagonista Dovbik: lanciato solo in contropiede, spreca con un tiro brutto, che sembra acuire il suo momento poco felice; ma tutto cambia in trenta secondi, perchè sul corner seguente è proprio la zampata dell'ucraino a portare la Roma in vantaggio. Poco dopo entra anche Dybala, che però deve uscire una manciata di minuti dopo per un problema muscolare, che preoccupa assai il mondo giallorosso. Nel finale il Cagliari ci prova ancora e Svilar si conferma decisivo.