Sette milioni di dollari per risarcire una donna stuprata in una casa presa in affitto su Airbnb per capodanno
Sette milioni di dollari per risarcire una donna stuprata in una casa presa in affitto su Airbnb per capodanno
17 giugno 2021, ore 20:21 , agg. alle 20:36
Una australiana, violentata in un appartamento a due passi da Times Square, era il 2015, era a New York con un gruppo di amiche, rientrata in casa dopo la mezzanotte ha trovato un intruso
La storia è venuta alla luce , nonostante un maxi risarcimento versato alla 29enne, vittima di una esperienza terribile. La donna, australiana, era arrivata nella grande mela, prendendo in affitto su Airbnb un appartamento nei pressi di Times Square. Doveva essere una festa, un capodanno unico, al centro del mondo. Lo è stato ma per una violenza carnale, un incubo per la turista.
LA DONNA SI E’ IMPEGNATA A TACERE, A NON FARE CAUSE
La societa' ha risarcito 7 milioni di dollari, in cambio della firma su un accordo, in cui la donna si impegnava a non parlare del patteggiamento e a non fare causa a Airbnb ne' al padrone di casa. Il gruppo di donne australiane, aveva prenotato un appartamento molto ambito, di proprietà di un uomo famoso, rimasto ignoto, al primo piano sulla 37ma strada, a due passi da Times Square. Ad attenderle nella casa, non c’era nessuna nessuno: le indicazioni da seguire richiedevano di andare in una'bodega' nei pressi del palazzo a prendere le chiavi. La sera del 31 dicembre le ragazze sono uscite per fare festa. Ma poco dopo la mezzanotte la ventinovenne ha deciso di lasciare le amiche e rientrare a casa.
UN INTRUSO LE HA USATO VIOLENZA
Giunta nell'appartamento non ha percepito subito che non era da sola, è entrata in bagno, dove si e' vista puntare contro un coltello da cucina da un uomo, che poi l’ha trascinata sul letto e stuprata, poi le ha rubato il cellulare. Ma la ragazza, sia pure sotto choc, e' riuscita con un iPad a contattare le amiche che sono accorse in suo aiuto insieme ad alcuni agenti incrociati in strada. Quando la polizia era ancora all'interno dell'appartamento l'aggressore, il 24enne Junior Lee, e' rientrato. E' stato subito fermato e perquisito: nel suo zaino e' stato rinvenuto uno degli orecchini della ragazza, un coltello e una copia delle chiavi dell'appartamento. Airbnb avvertita dell'accaduto il giorno seguente è stata colta dal panico. L'unita' di crisi della societa' si e' attivata, pagando un albergo alla donna e un biglietto aereo alla madre per raggiungerla dall'Australia. La società si è anche offerta di farsi carico delle spese sanitarie. Airbnb ha cercato di tenere la storia riservata consapevole dei rischi dal punto di vista dell'immagine.
C’E' UNA FALLA NELLA GESTIONE DELLE CHIAVI
i duplicati delle chiavi rappresentano un problema serio per la societa', che non ha una politica rigida su come deve avvenire lo scambio di chiavi fra gli ospiti. E questo ha implicazioni sulla reputazione, sulla sicurezza e anche sull'eventuale responsabilita' legale della societa', il cui modello di business, in pratica si basa anche sull'idea che sconosciuti possano fidarsi gli uni degli altri. Una premessa che, se viene a cadere, potrebbe tradursi in meno clienti, ma anche piu' azioni legali Insomma un incubo per Airbnb e la sua quasi segreta unita' di crisi, soprannominata black box, chiamata a intervenire nelle situazioni difficili.