Sfiducia, Montecitorio ‘salva’ pure Daniela Santanchè dopo Salvini, e il vicepremier rilancia il piano-casa

Sfiducia, Montecitorio ‘salva’ pure Daniela Santanchè dopo Salvini, e il vicepremier rilancia il piano-casa

Sfiducia, Montecitorio ‘salva’ pure Daniela Santanchè dopo Salvini, e il vicepremier rilancia il piano-casa Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Grondaie xl, soppalchi irregolari, finestre fantasma: queste le “piccole difformità o le irregolarità strutturali” delle abitazioni, su cui viene annunciato un intervento, che secondo uno studio potrebbe interessare quasi l’80% del patrimonio immobiliare

L'esito del voto della mozione di sfiducia presentata dal Movimento Cinque Stelle, e sostenuta dalle opposizioni, senza però Italia Viva e +Europa, ha dato ragione alla maggioranza. E difatti il documento è stato respinto dall’aula di Montecitorio con 213 no, 121 sì e 3 astenuti. Un risultato che dà agio al centrodestra di rivendicare compattezza. Anche alla luce della bocciatura ieri sera dell’analoga mozione di sfiducia al vicepremier leghista Matteo Salvini. Restano però forti le critiche del centrosinistra. Lei, la ministra Daniela Santanchè, non era presente in aula e da un convegno a Napoli ha continuato ad ostentare sicurezza anche per quanto concerna la sua vicenda giudiziaria, e ha motivato l’assenza in Parlamento con l’esigenza primaria di dover lavorare per lo sviluppo del settore turistico italiano


La pace edilizia

Intanto sono state pubblicate direttamente sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti le misure della «pace edilizia» voluta da Salvini, ovvero una legge per «sanare tutte le difformità interne alle abitazioni che stanno bloccando milioni di italiani e di immobili che potrebbero essere tranquillamente rimessi sul mercato liberando gli uffici comunali da centinaia, migliaia di pratiche che si accumulano da 40 anni». Il pacchetto di norme per intervenire sulla casa, «così come chiesto e auspicato anche dalle amministrazioni territoriali, dalle associazioni e dagli enti del settore edilizio» prenderà la forma di «una serie di misure che mirano a regolarizzare le piccole difformità o le irregolarità strutturali».


Le difformità

Sarà possibile sanare: le difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente; le difformità edilizie 'interne', riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi, etc.); le difformità che potevano essere sanate all'epoca di realizzazione dell'intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della "doppia conforme" che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo. E ancora sarà possibile autorizzare i cambi di destinazione d'uso degli immobili tra categorie omogenee. «Queste linee di indirizzo - spiega il Ministero - su cui gli uffici si sono mossi, a seguito anche delle proposte raccolte nelle precedenti riunioni sul tema, e che hanno portato alla bozza normativa, sono state presentate nel corso della riunione sul piano casa, tenutasi al Mit alla presenza del vicepremier e ministro Matteo Salvini con il Dipe (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) e circa 50 tra istituzioni, enti, associazioni, ordini professionali e fondazioni del settore».


L’obbiettivo

L'obiettivo? Tutelare i piccoli proprietari immobiliari che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa, ma anche alleggerire il lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Nell'ottica della semplificazione e dell'efficienza amministrativa si è previsto anche di intervenire sulle procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi. Insomma, la tettoia, la finestra più lunga o più corta del previsto, o che non c’era affatto, le piccole irregolarità rispetto al piano regolatore del comune di residenza, la grondaia. Eccole le “piccole difformità o le irregolarità strutturali” delle abitazioni, su cui Matteo Salvini annuncia il varo di un condono. O meglio, un intervento che dal ministero delle Infrastrutture battezzano come “piano salva-casa”, e che secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri, potrebbe interessare quasi l’80% del patrimonio immobiliare italiano”.


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