10 luglio 2024, ore 16:30
I legali dell'artista hanno annunciato che presenteranno ricorso
Shiva, all’anagrafe Andrea Arrigoni, è stato condannato dal Tribunale di Milano a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per i fatti risalenti all’11 luglio 2023, quando il trapper sparò a due ragazzi ferendoli alle gambe, dopo un tentativo di aggressione ai danni dell’artista e dei suoi amici fuori dalla sede della casa discografica "Milano Ovest", a Settimo Milanese. Il 24enne è accusato di duplice tentato omicidio, detenzione e porto abusivo d'arma e ricettazione.
SHIVA, LA CONDANNA A 6 ANNI E MEZZO
Gli è stata riconosciuta l’attenuante del risarcimento del danno alle presunte vittime, mentre sono state escluse quelle della provocazione e le generiche. Poco dopo le 20 dell’11 luglio dello scorso anno, due ragazzi col volto coperto – della crew rivale del rapper Rondo Da Sosa - avevano sorpreso Shiva e i suoi amici nel parcheggio della label Milano Ovest: come mostrato dalle telecamere di video sorveglianza, l’artista aveva estratto un’arma da fuoco e sparato ai due in fuga, ferendoli alle gambe. L’accusa per il 24enne - condannato a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni - è di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione della pistola, mai trovata. Arrestato lo scorso ottobre, la voce di “Auto Blu” – diventato padre a novembre - si trova ai domiciliari, dopo la scarcerazione a fine febbraio.
LEGALI DI SHIVA PRONTI A FARE RICORSO
"Shiva è un ragazzo coraggioso, forte e consapevole della propria innocenza", hanno dichiarato i legali di Shiva al termine della lettura della sentenza: “Ha la sua vita, il suo lavoro e i suoi fan che gli stanno vicino. È contento che l'opinione pubblica abbia capito: lui è stato aggredito in maniera brutale con una spedizione paramilitare da due lottatori di Mma. Ha fiducia nella giustizia”. I suoi avvocati – che avevano chiesto l’assoluzione sottolineando come il loro assistito avesse agito con l’intenzione di difendersi e non di uccidere - hanno infatti già annunciato che presenteranno ricorso. Nel corso del processo abbreviato il trapper aveva spiegato ai giudici di essere oggi “una persona diversa e molto più responsabile”.