04 maggio 2021, ore 11:30
Daniela, infermiera della provincia di Como, malata di cancro, abbandonata dopo la nascita e adottata, aveva rintracciato la sua vera madre per farla sottoporla a un test del DNA, ma la donna si era rifiutata; ora ha accettato
Alla fine la madre biologica di Daniela Molinari, l’infermiera 47 enne di San Vittore Olona, in provincia di Como, ha ceduto, e ha detto di sì all'esame che potrebbe permettere alla donna di trovare una nuova cura per la sua malattia oncologica grazie alla mappatura del DNA. La storia che ha assunto negli ultimi giorni il contorno di una lotta contro il tempo, ha per ora un lieto fine, e apre un futuro di speranza per lei.
La madre alla fine si è convinta
Come riportano oggi alcuni quotidiani, l'anziana genitrice (che ha avuto altri figli e ora è nonna) ha acconsentito al prelievo del sangue da cui si desumerà il DNA materno di Daniela, fondamentale per poter poi attivare una immunoterapia sperimentale, nata in Svizzera, che si basa sulla mappatura genetica, ma per la quale serve almeno uno dei due genitori.
La lunga ricerca di Daniela
Dopo aver parlato con i medici, Daniela Molinari ha cominciato a cercare la madre naturale che non aveva mai conosciuto. Era stata infatti lasciata in orfanotrofio a Como nel mese di marzo del 1973. Una struttura che ora non c’è più, così come non ci sono più le suore che lo gestivano. L’unica traccia in suo possesso, il suo certificato di battesimo in cui è stata registrata come Daniela Simoni. Per ritrovare la madre biologica, l’infermiera ha scritto lettere aperte, ha partecipato a trasmissioni tv e ha interessato il Tribunale dei Minori di Milano. Proprio il Tribunale ha rintracciato la donna che però, da subito, ha rifiutato di sottoporsi all’esame del DNA. Secondo quanto è trapelato, a motivare il suo rifiuto, il fatto di aver subito violenza e di non aver voluto abortire all’epoca.
Convinta dopo diversi colloqui con gli psicologi del Tribunale
Dinanzi alla volontà di non sottoporsi al prelievo, Daniela ha continuato a fare appelli in tv e ha scritto anche lettere aperte promettendo alla madre naturale un totale anonimato. Alla fine, dopo alcuni incontri con gli psicologi del Tribunale dei Minori di Milano, la donna è stata convinta. Nei giorni scorsi un medico e una psicologa, nella massima discrezione e nel rispetto della richiesta restare anonima, le hanno effettuato il prelievo che permetterà la mappatura genetica. L'incontro tra le due donne, madre e figlia naturali quindi, non ci sarà, ma per Daniela si apre finalmente la possibilità di accedere al percorso di cure sperimentali che potrebbero portarla a vincere la sua lotta contro il cancro.