02 novembre 2016, ore 16:28
Le ultime mosse del leader di Forza Italia
Più di qualche critico parla del Cavaliere come del protagonista principale della storica trasmissione “Chi l’ha visto”, e invece Silvio Berlusconi nelle ultime ore sembra aver ripreso a tessere con pazienza la sua tela. Come testimonia il recentissimo incontro al Quirinale con il Capo dello Stato Sergio Matterella. Sì, vero, anche le fonti del Colle parlano di un Presidente di Forza Italia “dimagrito e ancora affaticato” dopo l’intervento al cuore, però la strategia sembra chiara, e ha un nome e un cognome: si chiama ‘richiesta di grazia’.
Il leader degli Azzurri con il Presidente ha ricordato soprattutto quella che chiama la sua personale “via crucis”: dalle vicissitudini giudiziarie ai presunti complotti per far cadere il suo esecutivo legittimamente eletto. Fino alla estromissione dal Parlamento per l’applicazione retroattiva della famosalegge-Severino. Vicenda per la quale l’ex premier ha chiesto giustizia alla Corte di Strasburgo. La speranza insomma è che Mattarella in qualche modo lo possa riabilitare. Per questo il numero uno del centrodestra finora si è limitato a una sola uscita per il no alla riforma costituzionale. Forse ne farà altre, però senza alzare la voce. Se il ddl-Boschi passerà, il Cavaliere tornerà alla carica con la richiesta di grazia, se invece vincerà il no, potrebbero aprirsi per Fi nuovi scenari di collaborazione istituzionale. Che Berlusconi non vuole lasciarsi scappare.
Tattica quella berlusconiana suggerita come quasi sempre da Gianni Letta, tornato in auge dopo la defenestrazione del cosiddetto cerchio magico al femminile (Deborah Bergamini, Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi): tattica che però sta dividendo il partito in due fazioni. Fra chi fa campagna per il no e chi rimanea guardare. Un partito e un centrodestra che appaiono dunque sacrificati sull’altare della possibile ‘grazia’.
Alberto Ciapparoni
Tattica quella berlusconiana suggerita come quasi sempre da Gianni Letta, tornato in auge dopo la defenestrazione del cosiddetto cerchio magico al femminile (Deborah Bergamini, Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi): tattica che però sta dividendo il partito in due fazioni. Fra chi fa campagna per il no e chi rimanea guardare. Un partito e un centrodestra che appaiono dunque sacrificati sull’altare della possibile ‘grazia’.
Alberto Ciapparoni