Silvio Berlusconi sul grande schermo. Come il cinema italiano ha raccontato il cavaliere

Silvio Berlusconi sul grande schermo. Come il cinema italiano ha raccontato il cavaliere

Silvio Berlusconi sul grande schermo. Come il cinema italiano ha raccontato il cavaliere Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


Da “Il Caimano” a “Loro” di Paolo Sorrentino, tutti i film più importanti che hanno messo in scena il leader politico

C’è un prima e un dopo Silvio Berlusconi.

Comunque la si pensi politicamente, è innegabile che il suo operato abbia contribuito in modo indelebile a disegnare un nuovo assetto politico, sociale e culturale del nostro paese. Mentre in queste ore si rincorrono i messaggi di cordoglio per la scomparsa del cavaliere, avvenuta questa mattina nelle mura dell’Ospedale San Raffaele di Milano, sono in molti a ricordare le scene più iconiche dei film che in questi anni hanno provato a raccontare la figura di Berlusconi. Qualcuno lo ha fatto in maniera più critica, schierandosi contro la sua politica, mentre qualcun altro lo ha fatto privilegiando l’essere umano dietro il leader, tratteggiando il lato intimo e privato che si nascondeva dai riflettori. Ecco una rapida carrellata con le pellicole più iconiche.


FERIE D’AGOSTO E LA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI

Il secondo lungometraggio della carriera di Paolo Virzì non mette in scena esplicitamente la figura di Silvio Berlusconi, come faranno invece altri film più avanti, ma sceglie di raccontare il clima e l’atmosfera della discesa in campo del leader e del suo partito ma soprattutto della nascita del berlusconismo e del relativo anti berlusconismo. Il tutto sullo sfondo di una vacanza sull’Isola di Ventotene. “Io e Francesco Bruni scrivemmo la sceneggiatura nel 1994 e poi girammo nella tarda estate del 1995.” ha raccontato il regista del film. “Per capire il film oggi bisogna però ricordare che venne scritto proprio nell’anno in cui ci fu una grande novità sulla scena politica italiana: la discesa in campo del tycoon Silvio Berlusconi, che di fatto spaccò l’Italia in due.” ha concluso Virzì. 


NANNI MORETTI E IL SUO CAIMANO

Il cineasta più critico sull’operato politico di Berlusconi è stato sicuramente Nanni Moretti. Già con "Aprile" nel 1998 aveva oggettivamente compreso la natura più unica che rara del leader di Forza Italia, di ciò che avrebbe rappresentato politicamente ma anche culturalmente. Qualcosa che gran parte della sinistra per molto tempo si è rifiutata di capire. Ma è solo nel 2006 che Moretti realizza uno dei film più lucidi e intelligenti sulla politica italiana, "Il caimano", dove mette in scena la figura di Berlusconi in un modo proteiforme. Infatti qui il leader viene interpretato da tre attori diversi (Elio De Capitani, Michele Placido e lo stesso Moretti), un espediente che il regista usa per sottolineare così la natura trasformista e metamorfica di Berlusconi.

SILVIO FOREVER

Tratto da uno dei libri inchiesta più famosi dello scorso decennio, "La Casta" di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, nel 2011 Roberto Faenza e Filippo Macelloni mettono in scena "Silvio forever", un documentario che racconta tutto ciò che è stato Silvio Berlusconi. Aneddoti familiari, l’infanzia, la giovinezza, i primi amori e ovviamente l'inizio della sua avventura imprenditoriale e politica. La pellicola ha sicuramente il merito di essere una delle prime a delineare un disegno intimo e riservato del leader, provando a mettere insieme anche i tasselli meno conosciuti della sua vita.


IL DITTICO SORRENTINIANO

Il Berlusconismo che contamina l’immaginario italiano, l’impero di Berlusconi che muore e rinasce come l’araba fenice e soprattutto l’uomo chiuso nella sua villa e nella sua intimità. Sono questi gli ingredienti del dittico di Paolo Sorrentino, "Loro 1" e "Loro 2", usciti nel 2018 a poche settimane di distanza. Il ritratto di un uomo solo, armato solo ed esclusivamente delle sue qualità, del suo istinto e del suo carisma che vengono messe in scena da Toni Servillo con una maschera perfettamente riuscita.


Tante pellicole, tanti ritratti e tanti attori per raccontare un uomo solo. Ma forse il film più riuscito su Silvio Berlusconi non esiste perché il miglior film è stata la sua vita, nel bene e nel male.


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