Siria, incendiato albero di Natale, proteste cristiane a Damasco
24 dicembre 2024, ore 17:08
Il fatto è avvenuto ad Al-Suqylabiya, dove uomini armati hanno dato alle fiamme l'albero, poi hanno minacciato gli abitanti che si erano avvicinati per protestare
La scorsa sera, ad Al-Suqaylabiya, nel governatorato di Hama, uomini armati di origine uzbeka hanno incendiato un albero di Natale. L’episodio ha provocato forte indignazione tra gli abitanti, prevalentemente cristiani, che hanno reagito con veemenza. I giovani della comunità hanno organizzato un sit-in e in altre zone, come Damasco, si sono svolte manifestazioni di protesta. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha riportato che gli aggressori, appartenenti al gruppo jihadista Ansar al-Tawhid, hanno minacciato gli abitanti con le armi per impedirne l’avvicinamento. I residenti di Al-Suqaylabiya hanno espresso frustrazione per l’assenza di sicurezza, denunciando anche limitazioni alla libertà di culto e crescenti attacchi contro simboli religiosi cristiani.
LE PROTESTE DEI CRISTIANI A DAMASCO
Oggi, diverse manifestazioni hanno attraversato i quartieri cristiani di Damasco, secondo quanto riportato dall’Afp. “Rivendichiamo i diritti dei cristiani” è stato il grido comune dei manifestanti mentre sfilavano per le strade della capitale, dirigendosi verso la sede del Patriarcato ortodosso a Bab Charqi. Provenienti da varie zone, i dimostranti si sono riuniti spontaneamente per esprimere preoccupazione e malcontento. Le proteste arrivano a più di due settimane dalla presa del potere da parte di una coalizione armata guidata da islamisti, che ha destituito Bashar al-Assad. Quest’ultimo si era spesso presentato come un difensore delle minoranze in un Paese a maggioranza sunnita.
I GRUPPI RIBELLI INTEGRATI NELLE FORZE REGOLARI
Un accordo per lo scioglimento dei gruppi ribelli e la loro integrazione nelle forze regolari è stato annunciato attraverso i canali ufficiali, tra cui l’agenzia Sana e l’account Telegram di Hayat Tahrir al-Sham. La dichiarazione conferma che i leader dei gruppi armati hanno incontrato Ahmed al-Sharaa, rappresentante delle autorità, per definire i termini della loro fusione sotto la supervisione del ministero della Difesa.
DIPLOMAZIA ITALIANA IN AZIONE
Nel frattempo, una delegazione italiana di alto livello ha visitato Damasco, segnando il primo incontro ufficiale con le nuove autorità dopo la caduta del regime di Assad. La delegazione comprendeva Maurizio Greganti, Direttore per il Mediterraneo e il Medio Oriente presso il ministero degli Affari esteri, e Carlo Batori, Direttore per gli Interventi di Cooperazione, affiancati dal capo missione Stefano Ravagnan. Durante il colloquio con il ministro degli Esteri Assaad Hassan Al Shibani, la delegazione ha appreso dell’attivazione di una "cellula di crisi" per monitorare gli sviluppi legati alle celebrazioni natalizie e ad altri eventi della comunità cristiana. Il ministro Antonio Tajani ha sottolineato la necessità di un processo politico inclusivo e non settario, rispettoso delle diversità religiose e sociali del Paese. Tajani ha ribadito che garantire diritti fondamentali, in particolare alle donne, è una priorità italiana. Inoltre, ha rimarcato l’importanza di riconoscere e valorizzare il ruolo dei cristiani come cittadini a pieno titolo in Siria.