Sommergibile scomparso, negli abissi si cerca ancora Titan. Il sonar rileva dei segnali

Sommergibile scomparso, negli abissi si cerca ancora Titan. Il sonar rileva dei segnali

Sommergibile scomparso, negli abissi si cerca ancora Titan. Il sonar rileva dei segnali   Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


21 giugno 2023, ore 15:33

Ricerche ancora senza esito anche se sarebbero stati rilevati alcuni colpi. Il tempo scarseggia, alle 11 di domani potrebbe esaurirsi l'aria respirabile a bordo. Intanto emergono dubbi sulla sicurezza del mezzo

È ad un unico suono che sono appese le speranze di trovare ancora vivi i passeggeri del Titan, il sommergibile scomparso ormai due giorni fa, mentre scendeva a visitare il relitto del Titanic a 3800 metri di profondità. Sono una serie di colpi ritmici rilevati a Nord dell’Oceano Atlantico da un aereo canadese impegnato nelle ricerche, che ha riferito di averli sentiti ogni 30 minuti. Segnali rilevati anche da un sonar impiegato 4 ore dopo. Anche se la Guardia Costiera statunitense resta cauta, chiarendo che non si conoscono le fonti del rumore e che sul luogo del naufragio del Titanic c'erano molti oggetti metallici che potrebbero causarlo.

RICERCHE SENZA ESITO

Indicazioni che però restano preziose per la schiera di soccorritori che con navi e aerei hanno già scandagliato quasi 26mila chilometri quadrati di mare. Impiegati veicoli telecomandati che danno la possibilità di cercare e recuperare oggetti negli abissi fino a 6000 metri di profondità. Anche l'istituto oceanografico francese Ifremer ha dirottato la sua nave Atalante, dotata di un robot sottomarino, verso la zona di ricerca. Il Presidente americano Joe Biden segue da vicino gli sviluppi del caso. Ma le ricerche restano senza esito e il tempo scarseggia: alle 5 di domani infatti, le 11 in Italia, secondo le stime si esaurirà l’aria respirabile a bordo.

MEDIA USA: DUBBI SULLA SICUREZZA

Restano aperte le ipotesi su cosa possa essere accaduto al sottomarino, se abbia avuto problemi di comunicazione, come sarebbe già accaduto nel 2022, o se lo scenario sia più drammatico. Intanto i media statunitensi riportano che nel 2018 un ex manager di OceanGate, la società proprietaria del sommergibile, avrebbe sollevato preoccupazioni sulla sicurezza del mezzo "sperimentale e non testato". David Lochridge, pilota di sottomarini e sommozzatore, poi diventato direttore delle operazioni marittime, in seguito a quelle affermazioni sarebbe stato licenziato.


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