05 febbraio 2022, ore 16:00
Il ministro degli esteri sposa il nuovo corso ma rivendica libertà di critica. Gelido comunicato di replica del MoVimento 5 Stelle, che dice basta a percorsi divisivi e personali. Beppe Grillo scrive: "Serve passare dagli ardori giovanili alla maturità"
Il MoVimento 5 Stelle è sempre più spaccato. Lo si è capito chiaramente durante le trattative per la scelta del nuovo capo dello stato. Da una parte c’era Luigi Di Maio, che sposava la causa di Mario Draghi al Quirinale; dall’altra Giuseppe Conte, che invece diceva no. I due non se le sono mandate a dire e oggi si è vissuto un altro episodio della saga.
LIBERTA' DI PAROLA
Questa mattina Luigi Di Maio si è dimesso dal Comitato di Garanzia del MoVimento 5 Stelle e ha inviato una lettera indirizzata proprio a Grillo e Conte. I toni sono cortesi, ma non mancano le stilettate. Ecco quanto ha scritto Di Maio: “Sono state giornate intense. L'elezione del Presidente della Repubblica è un momento importante per la democrazia parlamentare, un momento in cui viene fatta una scelta che segna la storia della Repubblica per i successivi sette anni. Dopo la rielezione del presidente Sergio Mattarella, ho proposto di avviare una riflessione interna al Movimento. Penso che all'interno di una forza politica sia fondamentale dialogare, confrontarsi e ascoltare tutte le voci. Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee. E lo dico perché anche io in passato ho commesso degli errori su questo aspetto, errori che devono farci crescere e maturare. Sarebbe sbagliato, invece, fare passi indietro. Tutti avranno notato - prosegue Di Maio - che in questi giorni il dibattito interno è degenerato, si è iniziato a parlare di scissioni, processi, gogne. Si è provato a colpire e screditare la persona. Mi ha sorpreso, anche perché è proprio il nuovo statuto del Movimento che mette l'accento sul rispetto della persona. Ho apprezzato molto il tentativo di chi in questi giorni, a partire dai capigruppo e da Beppe Grillo, ha provato a favorire un dialogo sereno e super partes, tra diverse linee di pensiero. Continuo a pensare che sia fondamentale confrontarsi dentro il Movimento, perché il Movimento è casa nostra, ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle. Io sarò tra le voci che sono pronte a sostenere il nuovo corso, mantenendo la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato. Qui si vince o si perde tutti insieme”.
GRILLO GUARDA AVANTI
Le agenzie di stampa, con il passare dei minuti, hanno battuto diverse reazioni dall’interno del MoVimento 5 Stelle. C’è chi sta dalla parte di Di Maio e ne sottolinea la correttezza. E poi c’è chi resta dalla parte di Conte, che ultimamente ha strizzato l’occhio a un ritorno in prima linea di Alessandro Di Battista. Una nota del movimento sottolinea che Di Maio ha messo tutti in difficoltà, quindi il suo passo indietro viene giudicato giusto e dovuto, si chiede poi di smetterla con percorsi personali che minano l'unità . Il fondatore Beppe Grillo ha cercato di superare la polemica interna per guardare avanti. Ecco il Grillo-pensiero: “Il Movimento è nato nel 2009, ma è stato concepito sul volgere del millennio. Questa nostra rivoluzione democratica è oggi chiamata a passare dai suoi ardori giovanili alla sua maturità, senza rinnegare le sue radici ma individuando percorsi più strutturati per realizzarne il disegno. La nostra visione del mondo è sempre la stessa: vogliamo costruire un futuro più sostenibile, equo, partecipato, accessibile e digitale. Sono cinque stelle polari che ricordano le cinque parole chiave delle proposte di Italo Calvino per il nuovo millennio, e che vorremmo oggi realizzare con indicazioni concrete e strutturate"