Sparatoria in un supermercato in Colorado, dieci persone sono state uccise, arrestato il presunto responsabile
23 marzo 2021, ore 08:41 , agg. alle 09:11
La strage è avvenuta a Boulder, a nord ovest di Denver. un uomo è entrato nel market e ha aperto il fuoco tra i clienti. Tra le vittime anche un poliziotto. Ancora non chiaro il movente
Gli Stati uniti sono sotto shock per la seconda sparatoria avvenuta nel giro di pochi giorni e che ancora una volta riapre il dibattito sulla diffusione delle armi. Tutto è avvenuto a Boulder, una piccola cittadina del Colorado, poco meno di 110 mila abitanti a nord ovest di Denver. Intorno alle 14,30, un uomo entra in un supermercato, il King Soopers. È armato con un fucile d’assalto Ar-15. Senza una ragione apparente, inizia a sparare tra la gente impegnata a fare la spesa. La segnalazione arriva rapidamente alle forze dell’ordine che intervengono con l’ausilio del Swat, il reparto speciale impiegato per le operazioni antiterrorismo che coinvolgono ostaggi. Alle 14,49 con un tweet il dipartimento di polizia invita la popolazione a non avvicinarsi al luogo della sparatoria e a non inserire sui social informazioni “tattiche” che possano aiutare il killer. Tra i primi a intervenire l’agente Eric Talley, 51 anni, freddato subito. Il responsabile viene arrestato poco dopo e viene ripreso mentre viene scortato fuori dal market con due poliziotti. È un uomo bianco, senza maglietta e con indosso dei calzoncini. Ha una ferita alla gamba, forse conseguenza del conflitto a fuoco con la polizia. Il primo bilancio del massacro parla di 6 morti, poi diventano 10 quando le forze dell’ordine riescono a mettere in sicurezza il negozio.
Sconosciuto il movente
Il primo a parlare della strage è il comandante della polizia, Maris Herold, in due differenti conferenze stampa a distanza di circa un’ora e mezza. Usa le parole "tragedia" e "incubo" per descrivere quanto successo nel supermercato. Non diffonde il nome del responsabile, si sa solo che è un uomo e che è rimasto ferito. Come spesso successo in casi simili, è tutto da stabilire il movente del massacro, forse la conseguenza di un gesto folle. Secondo Herold, ci vorranno almeno 5 giorni per ricostruire i minuti drammatici della strage. Si dovranno analizzare i video girati dai clienti del market, anche durante la sparatoria. I testimoni intervistati dai giornalisti parlato di lucida follia. Il killer avrebbe aperto il fuoco senza proferire parola:” Ho rischiato di morire per acquistare una soda e un pacchetto di patatine” ha dichiarato un uomo sotto shock. Altri raccontano la fuga nel bagno e i messaggi di addio inviati a parenti amici.
Il dibattito sulle armi
Quella avvenuta in Colorado è la seconda sparatoria avvenuta nel giro di pochi giorni. Ad Atlanta, in Georgia, 8 persone sono state uccise sei giorni fa in 3 diversi centri benessere. A sparare un giovane di 21 anni, Robert Aaron Long 21 anni, catturato dopo un lungo inseguimento a circa 150 miglia di distanza dalle zone della strage. Il massacro è stato catalogato come un crimine d’odio nei confronti della comunità asiatica perché 4 vittime erano sudcoreane. Sarebbe una conseguenza della retorica che attribuisce alla Cina e ad altri paesi asiatici la responsabilità per l’epidemia di covid-19. Quanto avvenuto ha comunque riaperto il dibattito sulla libera vendita delle armi nel Paese. La Camera americana ha di recente approvato un provvedimento per controlli più stringenti ma ora la palla è passato al Senato dove, secondo indiscrezione, potrebbe essere approvato solo in presenza di significative modifiche. Molti sui social chiedono che il Paese torni in lockdown, perché durante il periodo di restrizioni per il Covid almeno non c'erano sparatorie. L’ultima strage è avvenuta in Colorado e per gli americani è impossibile non pensare a quanto avvenuto nella Columbine high School nel 1999: gli studenti Eric Harris, 18 anni, e Dylan Klebold, 17 anni, entrarono nel loro liceo di Littleton e uccisero 12 compagni di scuola e un insegnante e ferirono altre 24 persone. Poi si tolsero la vita. Fu uno dei peggiori “mass Shooting” negli Stati Uniti e negli anni ha visto numerosi tentativi di emulazione.