Spid, a rischio l'identità digitale che ha facilitato la vita di aziende, cittadini e pubblica amministrazione

Spid, a rischio l'identità digitale che ha facilitato la vita di aziende, cittadini e pubblica amministrazione

Spid, a rischio l'identità digitale che ha facilitato la vita di aziende, cittadini e pubblica amministrazione Photo Credit: spid.gov.it


33 milioni di cittadini e 12 mila Pubbliche Amministrazioni che usufruiscono del servizio digitale rischiano di perdere i vantaggi dello Spid. Lo Stato e i gestori hanno solo due mesi di tempo per trovare nuovi accordi.

Sembrava impossibile, visto il rapporto tra italiani e digitalizzazione, eppure lo SPID è entrato a tutti gli effetti nella quotidianità degli italiani. La grande difficoltà per alcuni risultava essere l'attivazione del sistema ma una volta superato l'ostacolo iniziale è tutto discesa. Ad oggi con un semplice click e da qualsiasi dispositivo si garantisce l'identità dell'utente, si evitano file agli sportelli pubblici ed è possibile scaricare documenti e compiere operazioni burocratiche.

ULTIMATUM: LO SPID RISCHIA DI SCOMPARIRE

Nonostante questo largo consenso acquisito nel tempo, da fine Aprile il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) potrebbe spegnersi definitivamente. Le convenzioni per la gestione sono scadute a fine 2022 per poi essere prorogate d’ufficio dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID). Il fattore che mette in dubbio la continuità dello SPID riguarda i costi per i gestori, che sostengono ingenti spese per i servizi di assistenza a 33 milioni di cittadini e a 12 mila Pubbliche Amministrazioni (numeri che lasciano intendere l'efficacia dello strumento digitale). 

Assocertificatori ricorda che nel 2022 le autenticazioni hanno raggiunto quota un miliardo e soggetti come l’Inps hanno risparmiato diverse decine di milioni di euro grazie allo Spid. Mentre i gestori nonostante questo servizio non percepiscono nulla. Il cortocircuito, quindi, partirebbe dal fatto che il Governo non ha mai creato le condizioni per far sì che i privati adottassero lo Spid e creassero flussi di cassa per le aziende che gestiscono questo servizio. 

LE POSSIBILI SOLUZIONI

Per continuare a tenere in vita questo sistema, i gestori sarebbero pronti a richiedere 50 milioni di euro, una cifra che assicurano essere di gran lunga inferiore ai risparmi per lo Stato e le Pubbliche amministrazioni. Sull’altro fronte, invece, il Governo non sarebbe intenzionato ad eliminare l’identità digitale, ma vorrebbe averne solamente una, nazionale e gestita dallo Stato. Per trovare un accordo rimangono solo due mesi di tempo.



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