20 giugno 2022, ore 10:08 , agg. alle 11:23
L'uomo, quarantenne, residente in centro Italia, aveva anche dei precedenti per pornografia minorile; già decine di ragazze finite nella sua rete alle quali chiedeva anche immagini e video di natura pedopornografiche
La segnalazione di una quindicenne ha dato il via alle indagini
Aveva agganciato decine di ragazze minorenni su una nota piattaforma social e e dopo averne carpito la fiducia le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento e autolesionismo e al raggiungimento dell'anoressia. Per questo un libero professionista di quaranta anni, residente in centro Italia, già condannato per pornografia minorile, è stato denunciato dalla Polizia di Stato. L'uomo si era finto medico sui suoi profili social e sul proprio blog; si definiva coach pro Ana, cioè di quelle pericolose associazioni pro anoressia e bulimia, proliferate sul web negli ultimi anni. L'operazione denominata "Free Angels" della Polizia Postale di Trieste e Udine con il coordinamento del CNCPO (Centro Nazionale di Coordinamento alla Pedopornografia Online) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma nasce da una segnalazione fatta da una quindicenne, da mesi ricoverata presso il reparto di Pediatria di un Ospedale del Friuli Venezia Giulia, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti "anticonservativi".
Le diete da 500 calorie e le docce gelate
Tra i consigli sconsiderati c'erano quelli di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e quello di farsi docce gelate per stimolare l'organismo a un maggiore dispendio energetico, cosa che nella vittima ne aveva quasi provocato lo svenimento. Il falso medico aveva incoraggiato la ragazza anche al compimento di tagli da compiersi all'insaputa dei genitori, il tutto documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento. Con il consenso della ragazza, attraverso sofisticate tecniche di acquisizione di analisi digitali forensi, gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla vittima al "coach". L'uomo le aveva anche chiesto immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regali, come capi d'abbigliamento intimi da ritirare presso note catene di abbigliamento apprezzate dai più giovani. Sono stati quindi attivati i network internazionali che con procedura d'urgenza hanno fornito la loro collaborazione.
Secondo profilo social
L'incrocio di migliaia di dati informatici ha portato all'identificazione dell'uomo e una perquisizione: si è così scoperto che su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l'uomo aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi e fotografie anche durante l'attivita' di perquisizione. Il materiale sequestrato è ora al vaglio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trieste e Udine che al fine di identificare altre vittime chiede la collaborazione di chi sia entrato in contatto con il profilo Social "Freedema3", genitori, insegnanti e testimoni