21 maggio 2021, ore 16:00
Continua la ripresa dell'industria italiana con un fatturato in crescita a marzo, sia su base mensile che su quella annua grazie alla crescita sui mercati interno ed estero. I consumatori danno letture diverse ai dati diffusi dall'Istat
A marzo il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, registra un aumento congiunturale dell'1,6%, risultante da una crescita su entrambi i mercati (+2,0% interno e 0,6% estero). Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale, nel confronto annuo, cresce in termini tendenziali del 38,1%. L'Istat spiega nel suo report che su base mensile si tratta del "quarto incremento consecutivo", mentre "nel confronto tendenziale, i risultati molto positivi derivano dal livello eccezionalmente basso" del marzo 2020, quando il Paese era "in piena emergenza sanitaria".
QUALI INDUSTRIE CRESCONO
Guardando ai dati congiunturali rispetto a febbraio, con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, risultano in crescita del 3% i beni strumentali, ovvero quelli utilizzati per la produzione di altri beni (macchine, mezzi di trasporto ecc.). Crescono del 2,3% anche quelli intermedi, che includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l'industria del legno, la fabbricazione di tessuti, e cresce, con la stessa percentuale, l'energia, mentre i beni di consumo registrano un calo dello 0,8%. Su base annua invece si registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +62,9% i beni strumentali, +35,7% i beni intermedi, +34,8% l'energia e +21,3% i beni di consumo. Nel comparto manufatturiero, solo per l'industria farmaceutica si registra una variazione negativa su base annuale (-6,9%). I settori che registrano la crescita tendenziale maggiore sono quelli dei mezzi di trasporto (+128,4%) e della metallurgia (+58,0%).
CONSUMATORI IN ORDINE SPARSO
Dati promettenti e un discreto rimbalzo. Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, stavolta intravede uno spiraglio di luce nei dati resi noti oggi dall'Istat che fotografa il fatturato dell'industria a marzo. Secondo Dona non è tanto il rialzo annuo, scontato dopo il primo e più stringente lockdown, ma il recupero sui valori pre-crisi a lasciare ben sperare. Ma per il Codacons “È solo un rimbalzo tecnico dopo il lockdown del 2020". La crescita del fatturato dell'industria di marzo registrato dai dati Istat, non convince l’associazione dei consumatori guidata da Carlo Rienzi, "Preoccupa in particolare l'andamento negativo dei beni di consumo - spiega il presidente -, che a marzo scendono del -0,8% rispetto al mese precedente, con picchi del -1,4% per quelli durevoli, a dimostrazione che il Covid continua a far sentire i suoi effetti sui consumi e sulle spese delle famiglie".