13 settembre 2024, ore 13:30
Per la Procura di Milano che coordina le indagini sulla tragedia, non si può escludere nessuna pista. I tre giovani morti per asfissia
''Una tragedia. Stiamo lavorando senza escludere nulla''. Lo ha detto il procuratore di Milano Marcello Viola, impegnato sul luogo dell'incendio divampato ieri sera in un emporio cinese di via Ermenegildo Cantoni, a Milano, in cui sono morti tre giovani per asfissia. ''I vigili del fuoco stanno ultimando i rilievi, i carabinieri hanno fatto una parte. Adesso li completeremo. È troppo presto per fare ipotesi certe sulle cause dell'incendio'', ha detto Viola, ribadendo che ''non escludiamo l'origine dolosa, ma è troppo presto'' per confermarla.
Le vittime senza via di scampo
Il grande emporio di articoli cinesi, in cui sono rimasti intrappolati i tre giovani di 17, 18 e 34 anni, ha un unico ingresso pedonale e carraio sulla facciata del magazzino, quella che guarda sulla strada. Le vittime, quindi, in assenza di un'uscita di sicurezza nel retro, non avrebbero avuto scampo. Sopra, al primo piano, c'è una zona uffici collegata con una scala che è stata distrutta dalle fiamme. Probabilmente - questa la prima ipotesi delle squadre intervenute nella notte, i tre giovani hanno avuto l'unica via di fuga lato strada impedita dal fuoco. I corpi sono stati trovati in punti diversi, tutti al piano terra.
Nello show room c'erano letti e una cucina funzionante
C'era un cucinino con l'allaccio del gas e dei letti nello show room. Delle tre vittime, i due ragazzi di 17 e 18 anni erano fratello e sorella, probabilmente imparentati con i proprietari dell'emporio che vendeva all'ingrosso mobili e complementi d'arredo. La famiglia - a quanto trapela - a Milano possiede anche un ristorante. Nell'incendio - a quanto si apprende - è morto anche un cane di proprietà delle vittime. ''Li vedevamo passare, erano tre ragazzi giovani'', racconta chi lavora nel laboratorio-cucina a pochi metri dallo stabile andato a fuoco. Gli investigatori hanno ritrovato una borsa da donna non danneggiata dalle fiamme. Forse potrebbe appartenere alla 18enne che indossava un pigiama al momento dell'incendio. Un ritrovamento che potrebbe fornire ulteriori dettagli utili alle indagini. Sull'eventualità (riferita da alcuni organi di stampa)che i giovani fossero stati minacciati nei giorni precedenti all'incendio, non ci sono conferme dagli inquirenti.