Stadi aperti per gli europei di calcio, il mondo della musica si ribella e denuncia una discriminazione

Stadi aperti per gli europei di calcio, il mondo della musica si ribella e denuncia una discriminazione

Stadi aperti per gli europei di calcio, il mondo della musica si ribella e denuncia una discriminazione


Ieri il governo ha dato il via libera all'accesso del 25% degli spettatori allo stadio Olimpico di Roma in occasione delle partite degli Europei; le partite in Italia sono salve, ma ora va al contrattacco il mondo della musica live, che chiede parità di trattamento

Ora che è arrivato il via libera per il pubblico allo stadio Olimpico di Roma in occasione degli Europei di calcio, scatta la reazione del mondo dello spettacolo, in sofferenza da più di un anno. Ora si chiede a gran voce parità di trattamento. La FIMI, Federazione dell’Industria Musicale Italiana, sollecita l’apertura immediata di un tavolo di confronto con il governo. È possibile che - come spesso capita nel nostro paese- il calcio faccia da apripista. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni. 


LA REAZIONE DELLA MUSICA

"Se è possibile accedere in uno stadio con 16 mila persone per il calcio deve essere possibile anche per un concerto. È una questione di principio, il mondo della cultura non può essere trattato in questo modo". Queste le parole del presidente della FIMI Enzo Mazza, che aggiunge: “È evidente che siamo di fronte ad una farsa. Si dibatte su protocolli stringenti sui quali dovrebbe esprimersi il Cts, per consentire quest'estate eventi musicali con mille o poco più persone all'aperto e nello stesso momento si approva un piano per l'accesso di oltre 16 mila persone all'Olimpico in occasione degli Europei di calcio? I danni causati al mondo dello spettacolo e della musica dal vivo dopo oltre un anno di pandemia e restrizioni sono immensi. Un settore distrutto, lavoratori dispersi e senza risorse, piccoli club che hanno chiuso per sempre e ora si scopre che una decisione politica può derogare alle restrizioni sanitarie? È ridicolo". Secondo Mazza, artisti e addetti ai lavori non devono accettare una discriminazione di tale portata.


LA VITTORIA DEL CALCIO

Sul fronte calcistico invece si esulta. L’Uefa nei prossimi giorni confermerà le quattro partite dell’Europeo programmate a Roma. Il governo ha infatti recepito e soddisfatto le richieste avanzate dal governo europeo del calcio sull’accesso del pubblico allo stadio Olimpico, che verrà riempito al 25% della capienza. Stiamo parlando di circa 16mila spettatori, tutti vaccinati o con tampone negativo, e comunque andrà indossata la mascherina e rispettato il distanziamento sociale. La Nazionale di Roberto Mancini potrà contare sulla spinta del pubblico amico nelle tre gare del girone iniziale: Italia-Turchia l’11 giugno ( sarà anche la gara inaugurale del torneo), Italia-Svizzera il 16 e Italia-Galles il 20. A Roma si giocherà poi un quarto di finale, il 3 luglio. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha vinto la sua battaglia e ora è giustamente soddisfatto: “L’Italia e Roma ci sono! L’ok da parte del Governo alla presenza di pubblico nelle gare di Roma per Euro 2020 rappresenta una splendida notizia. Il messaggio che l’Esecutivo manda al Paese - continua Gravina - è di grande fiducia e di straordinaria visione. L’Italia dimostra di avere coraggio, quell’Italia che lotta contro la pandemia e allo stesso tempo lavora per ripartire in sicurezza secondo un programma e un calendario chiari e definiti. Desidero ringraziare il Presidente Draghi e il suo Governo, il Ministro della Salute Speranza, la città di Roma con la quale collaboriamo in maniera sinergica ma soprattutto la Sottosegretaria Vezzali che ha da subito manifestato il suo pieno sostegno alla realizzazione di questo grande evento e che in pochi giorni ha dimostrato qualità e determinazione sbloccando un dossier tanto importante”.



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