Stati uniti, il giocatore dell'NBA Kyrie Irving ha comprato una casa alla famiglia di George Floyd, l’afroamericano ucciso dalla polizia lo scorso anno
19 gennaio 2021, ore 20:00 , agg. alle 09:33
George Floyd è morto il 25 maggio 2020 a Minneapolis, dopo che un agente di polizia bianco ha premuto il ginocchio sul suo collo per quasi nove minuti
La morte di George Floyd, l’afroamericano deceduto a maggio 2020 a Minneapolis, dopo che un agente di polizia bianco ha premuto il ginocchio sul suo collo per quasi nove minuti, scatenò la protesta del movimento Black Lives Matter ed impressionò il mondo intero. Tra questi anche il campione dell'Nba Kyrie Irving, tanto che si unì al movimento e si rifiutò di partecipare alla “bolla” di Orlando, un autoisolamento al termine del campionato che secondo il giocatore avrebbe tolto agli sportivi la possibilità di parlare dell’accaduto e ribellarsi. A rilevare l’acquisto della casa da parte del difensore dei Brooklyn Nets è l’ex giocatore Nba, Stephen Jackson, molto amico dei Floyd, che quest’estate si sarebbe preso la responsabilità di vegliare sulla figlia di George, Gianna: “Sta ricevendo così tanto amore, non solo da noi, ma da persone in tutto il mondo che stanno mostrando il loro sostegno”, ha spiegato Jackson, “Kyrie Irving ha comprato loro una casa. Il manager di Lil Wayne gli ha comprato una Mercedes, e Barbra Streisand ha dato loro delle azioni della Disney“.
Una morte che ha sconvolto il mondo
La sera di lunedì 25 maggio 2020, George Perry Floyd acquistò un pacchetto di sigarette a Cup Foods, un negozio all'incrocio tra la 38ª strada e Chicago Avenue a Minneapolis in Minnesota. Un impiegato del negozio, convinto che la banconota da 20 dollari usata da Floyd fosse contraffatta, lo raggiunse insieme a un collega fuori dal negozio, mentre Floyd era già al posto di guida su un SUV insieme ad altre due persone, chiedendogli quindi di restituire le sigarette ma senza successo. Chiamò quindi la polizia. Due agenti del dipartimento di Minneapolis, Thomas K. Lane e J. Alexander Kueng, arrivarono sul posto. Lane intimò a Floyd di mettere le mani sul volante puntandogli la pistola. Dopo una breve colluttazione Floyd fu estratto dal veicolo e arrestato per aver utilizzato valuta contraffatta. Giunsero poi altre due volanti della polizia, in seguito a una richiesta di assistenza partita dagli stessi agenti, e restarono sul posto gli ufficiali Derek Michael Chauvin e Tou Thao. Chauvin trascinò Floyd attraverso il sedile posteriore, dal lato del conducente al lato del passeggero e, quindi, fuori dalla macchina, facendo cadere Floyd a terra, dove rimase steso sul marciapiede, a faccia in giù, sempre con le manette, con il ginocchio di Chauvin sul collo. Floyd ha gridato più volte : «Non riesco a respirare», «Per favore, per favore, per favore» e «Per favore, amico». Chauvin trattenne Floyd per 8 minuti e 46 secondi, sollevando il ginocchio dal collo di George solo dopo la richiesta dei paramedici, nonostante Floyd avesse perso coscienza già da 3 minuti. All'arrivo dei paramedici, Floyd venne successivamente condotto all'Hennepin County Medical Center, dove venne dichiarato morto.