Stop gare e partita persa, stretta Fifa contro razzismo sui campi di calcio

Stop gare e partita persa, stretta Fifa contro razzismo sui campi di calcio

Stop gare e partita persa, stretta Fifa contro razzismo sui campi di calcio   Photo Credit: Fotogramma.it


17 maggio 2024, ore 08:00

Regole e sanzioni al voto al congresso, un gesto e match sospeso

Ci prova il mondo del calcio a combattere il razzismo, anche attraverso la linea più dura: dalla sospensione del match alla partita persa a tavolino. "È giunto il momento per il calcio di unirsi e fare squadra contro il razzismo". La Fifa annuncia una stretta concreta e soprattutto comune a tutte le federazioni affiliate per dire basta alle discriminazioni sui campi: la federcalcio internazionale guidata da Gianni Infantino porterà infatti al voto al 74/o congresso in programma oggi a Bangkok una serie di novità anche regolamentari. "Renderemo il razzismo un reato specifico che sarà obbligatoriamente incluso nei singoli codici disciplinari delle 211 federazioni affiliate alla FIFA, differenziando il razzismo da altri episodi, attribuendo agli atti discriminatori sanzioni specifiche e severe, comprese le partite perse" ha spiegato il segretario generale Mattias Grafstrom.

RAZZISMO, REATO SPECIFICO

La stretta, si legge nella circolare inviata ai partecipanti al congresso, prevede infatti di rendere il razzismo un "reato specifico". Il piano, diviso in cinque punti, prevede anche l'introduzione di un gesto convenuto, con mani incrociate, da parte dei giocatori per comunicare all'arbitro incidenti razzisti durante le partite. La Fifa, per cercare di trovare gli strumenti per risolvere il problema negli stadi, ha consultato negli ultimi mesi molti giocatori ancora in attività o che hanno chiuso la carriera. Tutti hanno chiesto che questa situazione cambi. I cinque punti della proposta riguardano regole e sanzioni, azione sul campo, accuse penali, educazione e voce dei giocatori. "Interromperemo, sospenderemo e arriveremo ad abbandonare il campo in caso di razzismo - spiega ancora il segretario generale - introducendo un gesto globale standard per garantire che i giocatori comunichino episodi di razzismo e gli arbitri fanno in modo che si attui la procedura in tre fasi. Il gesto è che i giocatori alzino le mani e incrocino i polsi, in modo che l'arbitro capisca subito che si è verificato un episodio di razzismo".

STOP GARE E PARTITA PERSA

La procedura in tre fasi prevede che l'arbitro chieda un annuncio pubblico per chiedere lo stop dei comportamenti discriminatori, che sospende la partita fino a quando non si sentono più i cori e in alcuni casi proprio di chiudere il match. "Faremo di tutto affinché il razzismo venga riconosciuto come un crimine in tutti i paesi e dove lo è già verrà perseguito con la severità che merita" la linea della Fifa.


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