31 maggio 2021, ore 09:00 , agg. alle 14:27
Dopo aver lasciato la Juventus, Roberto Baggio approda al Milan, per poi trasferirsi al Bologna; ma ben presto tornerà a Milano, sulla sponda nerazzurra; una perla la sua doppietta in Inter-Real Madrid
Nelle due puntate precedenti, abbiamo raccontato gli esordi in serie A con la maglia della Fiorentina, poi gli anni alla Juventus con la conquista del Pallone d'Oro. Roberto Baggio è pronto per sbarcare a Milano.
AVVENTURA ROSSONERA
L’approdo al Milan avviene nel luglio 1995, tra le proteste di quei tifosi juventini che qualche anno prima nutrivano invece perplessità. Sulla panchina dei rossoneri c’è Fabio Capello, e al primo anno Baggio vince lo scudetto, bissando il tricolore della stagione precedente e diventando uno dei pochi calciatori a vincere il campionato per due anni di fila con due maglie diverse. Roby risulta essere il miglior assist man della serie A, ma più centrali per la conquista dello scudetto sembrano Weah e Savicevic. La stagione successiva è complicata: ad allenare il Milan arriva Oscar Washington Tabarez, che però viene presto sostituito dal rientrante Arrigo Sacchi. Tra i due c’è qualche ruggine risalente alla nazionale, il rapporto non decolla, Roberto resta ai margini e il Milan si piazza all’undicesimo posto. Tempo di cambiare aria.
NO DEL PARMA, SÌ DEL BOLOGNA
La trattativa per portare Baggio al Parma è molto ben avviata. Ma l’allenatore dei ducali Carlo Ancelotti si oppone, per motivi tattici: a suo giudizio non si sarebbe adattato al 4-4-2, che non prevede il fantasista. Il piano B è il Bologna, allenato da Renzo Ulivieri. Quella nel Bologna è la stagione del record personale di marcature per Baggio, con 22 gol segnati in 30 partite: un bottino che contribuisce alla qualificazione del Bologna alla Coppa Intertoto e che vale al giocatore la convocazione per il Mondiale di Francia. Anche in questa stagione si verificano alcune incomprensioni con l'allenatore di turno, Ulivieri, tanto che nel gennaio 1998 Baggio lascia il ritiro della squadra quando il tecnico gli comunica che non avrebbe giocato dall'inizio nella partita con la Juventus. Schierati dalla parte del calciatore, i tifosi chiedono anche l'esonero di Ulivieri tramite una petizione su internet. Nella sua autobiografia, Baggio accusa Ulivieri di essere stato invidioso della sua fama, in quanto la stampa attribuiva le vittorie del Bologna al suo talento, mettendo in ombra il lavoro dell'allenatore.
TEMPO DI INTER
A fine stagione, si fanno di nuovo le valige, destinazione Milano, sponda Inter. Nell’estate 1998 la società nerazzurra sborsa 3 miliardi e mezzo, punta su di lui per arrivare a quello scudetto soltanto sfiorato nel velenosissimo testa a testa con la Juventus. Roby si inserisce bene, da ricordare la doppietta al Real Madrid in Champions League, ma l’esonero di Gigi Simoni rompe gli equilibri. La staffetta tra allenatori ne porta tre in panchina in pochi mesi: Lucescu, Castellini e Hodgson, la squadra è in crisi e anche Baggio ne risente. Nella stagione 1999-2000, sulla panchina dell'Inter siede Marcello Lippi, e l'impiego di Baggio diminuisce ulteriormente, al punto che il giocatore polemizzerà col tecnico viareggino, smentendo pubblicamente le voci su presunti guai fisici e affermando di essere spesso tenuto fuori per scelte personali dell'allenatore. Finisce ai margini, ma prima di salutare, lascia un ultimo regalo: i due gol segnati contro il Parma nello spareggio per qualificarsi alla Champions.
La storia di Roberto Baggio prosegue il primo giugno.