Strage di Erba, Azouz Marzouk non si arrende, chiede una revisione del processo
25 novembre 2020, ore 16:49 , agg. alle 17:10
L'uomo, padre e marito di due delle vittime, non crede alla colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati all'ergastolo.
Azouz Marzouk ha perso nella strage di Erba, in provincia di Como, avvenuta l'11 dicembre del 2006, la moglie, un figlio di due anni, la suocera e un vicino di casa. Non crede però alla colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati definitivamente all'ergastolo per gli omicidi.
Una nuova richiesta di revisione
Marzouk ha depositato alla Procura Generale di Milano una istanza in cui si chiedono quattro perizie, che, secondo il suo parere. potrebbero diventare nuove prove per una nuova richiesta di revisione. Una delle perizie riguarda lo stato cognitivo di Rosa Bazzi e il suo quoziente intellettivo. Un'altra invece si riferisce alla capacità di testimoniare in libero arbitrio di Mario Frigerio, l'unico sopravvissuto alla strage di Erba, che disse di aver riconosciuto in uno degli assassini proprio Olindo Romano, che abitava nella stessa corte delle vittime. La terza perizia intende analizzare le fotografie delle macchie di sangue presenti sulla tenda della casa di Valeria Cherubini, moglie di Frigerio morta nella strage, per definire esattamente la loro morfologia e capire se la donna sia stata aggredita precisamente in quel punto del suo appartamento. L'ultima, infine, dovrebbe rianalizzare la traccia di dna delle vittime trovata sull'auto di Olindo Romano.
La prima istanza
Una prima istanza di revisione, avanzata dallo stesso Azouz, era già in passato stata dichiarata inammissibile dall'avvocato generale di Milano, Nunzia Gatto. Il tunisino oggi è stato interrogato al processo in cui è imputato per calunnia proprio in riferimento alla prima richiesta di revisione avanzata. Marzouk si dice profondamente convinto dell'innocenza di Rosa e Olindo e ritiene che gli assassini della sua famiglia siano ancora in libertà.
La strage di Erba
La strage di Erba, località nel comasco, è stato uno degli episodi di cronaca che maggiormente sono riusciti a catalizzare l'opinione pubblica e per diverso tempo è rimasto un giallo. L'11 dicembre del 2006, gli assassini, poi riconosciuti in Rosa Bazzi e Olindo Romano, entrarono nella casa di Raffaella Castagna e la uccisero insieme al figlio, alla madre Paola Galli e alla vicina di casa, Valeria Cherubini. Il marito della Cherubini, Mario Frigerio, si salvò grazie a una malformazione alla carotide. Fu proprio lui, una volta in grado di parlare con un filo di voce in ospedale, a dire di aver riconosciuto in uno degli aggressori Olindo Romano, che, come tutte le vittime, abitava nella stessa corte. Le indagini furono serrate e si arrivò a una confessione piuttosto dettagliata dei due, che però fu ritrattata in seguito. Il 3 maggio del 2011 la Cassazione ha reso definitiva la condanna all'ergastolo. Marzouk, che al momento degli omicidi, si trovava nel suo Paese d'origine, la Tunisia, dopo qualche tempo, ha detto di dubitare della colpevolezza dei due condannati e ha iniziato a battersi per una verità alternativa. Rosa Bazzi e Olindo Romano, sposati e senza figli, hanno rilasciato alcune interviste dal carcere, durante le quali hanno affermato di essere innocenti e di essere in carcere totalmente ingiustamente. La coppia aveva avuto diversi screzi con Raffaella Castagna e i litigi si erano ripetuti più volte fino ad arrivare a denunce giudiziarie.