Strage sul lavoro a Casteldaccia: indagini in corso, tanti i punti da chiarire, grave un operaio sopravvissuto

Strage sul lavoro a Casteldaccia: indagini in corso, tanti i punti da chiarire, grave un operaio sopravvissuto

Strage sul lavoro a Casteldaccia: indagini in corso, tanti i punti da chiarire, grave un operaio sopravvissuto Photo Credit: agenziafotogramma.it


Le vittime non avevano mascherine di protezione e non sarebbero dovuti scendere sotto terra. Interrogati tutta la notte il direttore dei lavori e il responsabile sicurezza

Il quadro della tragedia si va delineando, ed emergono particolari che sconcertano e indignano come quello che le vittime non avevano le dotazioni di sicurezza necessarie a un interventi di questo tipo. Gli operai non avevano le maschere con il filtro, il primo dei dispositivi che avrebbe salvato la vita sicuramente ai cinque operai morti, un sesto lo ricordiamo è ricoverato in condizioni gravissime. Altri due sopravvissuti sono in condizioni non gravi. Un altro strumento di sicurezza necessario per operare in ambienti confinati è il gas alert, un dispositivo che permette di rilevare inquinanti, quello che è stato utilizzato dai Vigili del fuoco prima di intervenire nella fogna. Proprio questo strumento ha rilevato la presenza di idrogeno solforato in quantità dieci volte superiore al limite di sicurezza. E’ il gas killer prodotto dalla degradazione batterica, incolore ed estremamente tossico poiché irritante e asfissiante. La Procura di Termini Imerese che indaga su questa strage ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l'ipotesi di omicidio colposo plurimo.


Gli operai non dovevano scendere sotto terra

Ma l’aspetto più drammatico è che il contratto d’appalto sottoscritto dalla ditta Quadrifoglio e la municipalizzata non prevedeva che gli operai dovessero scendere all’interno della stazione di sollevamento ma che l’aspirazione dei liquami doveva essere effettuata con l’autospurgo dalla superficie. Ecco perché nessuno di loro aveva i dispositivi di sicurezza. Ora gli inquirenti cercano di capire cosa abbia spinto i lavoratori a scendere nella vasca senza protezioni. Il direttore dei lavori, dirigente di Amap ( la municipalizzata che gestisce la rete idrica e fognaria del capoluogo siciliano e di decine di comuni della provincia) è stato ascoltato tutta la notte insieme al responsabile della sicurezza. Il titolare della ditta Quadrifoglio, invece, è di ritorno dagli Stati Uniti, dove si era recato per partecipare al matrimonio di un suo parente. Il socio, era tra i lavoratori morti ieri

Il racconto di un superstite, è successo un imprevisto

Secondo quanto ha raccontato un altro operaio che faceva parte del gruppo di lavoro ma che aveva fatto manutenzione nella mattinata, nelle prime ore della giornata non c'erano state avvisaglie della tragedia. Deve essere successo qualcosa ha spiegato l'uomo che a ora di pranzo  sarebbe andato a rifocillarsi dopo essere stato per ore nella zona della vasca dell'impianto. Resta da capire cosa sia successo dopo. "Ho capito subito che era accaduto qualcosa di grave e ho dato l'allarme", ha raccontato in lacrime l'operaio.


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