Studentessa morta a Pompei, per gli investigatori Grazia si sarebbe suicidata lanciandosi dal quarto piano
Studentessa morta a Pompei, per gli investigatori Grazia si sarebbe suicidata lanciandosi dal quarto piano
30 aprile 2021, ore 14:00 , agg. alle 19:27
La pista dell'omicidio e della violenza sessuale perde consistenza, Grazia Severino, 24 enne universitaria si sarebbe uccisa, soffriva di depressione ed era in cura da qualche anno
Avrebbe compiuto 24 anni oggi, Grazia Severino, ritrovata in fin di vita ieri a Pompei, in provincia di Napoli, in un cortile interno a un palazzo della città vesuviana, a poche centinaia di metri dalla basilica-santuario, in pieno centro. Un vero e proprio giallo la sua morte che però si sta dissipando; gli investigatori avrebbero archiviato l'ipotesi iniziale della brutale aggressione per propendere per il suicidio. L'esame esterno del medico legale ha escluso la violenza sessuale, e secondo quanto è stato appurato sin qui, Grazia si sarebbe lanciata dal quarto piano del palazzo, uccidendosi.
Ascoltati parenti e amici
Nelle scorse ore, i magistrati della Procura di Torre Annunziata titolari dell’inchiesta hanno sentito le persone più vicine a Grazia, i suoi familiari e gli amici per cercare di ricostruire i movimenti della ragazza nel pomeriggio di ieri. Grazia infatti abitava a qualche chilometro di distanza dal luogo della morte, e secondo quanto hanno riferito alcuni amici, da tempo era in lotta con l’anoressia e con la depressione, non accettava il suo aspetto fisico.
Nulla da fare per Grazia
Soccorsa immediatamente, la giovane è stata portata all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, ma non c’è stato nulla da fare. Aveva perso troppo sangue, per via di tre ferite da arma da taglio sull’addome, poco al di sopra dell’ombelico. Le fratture alle caviglie sarebbero compatibili con una caduta, quella dal quarto piano. Tra le prime ipotesi avanzate dagli inquirenti c’è stata anche quella dello stupro, poi esclusa dalla perizia esterna del medico legale.
Grazia non si accettava
Se da diversi elementi riportati nella prima relazione dei Carabinieri emergeva un quadro compatibile con un’aggressione e una violenza sessuale, culminata poi nella morte, dopo, a mano a mano che gli inquirenti hanno raccolto varie testimonianze, si è delineato un altro scenario. Dai racconti dei familiari, sarebbe emerso che Grazia, studentessa di Matematica all'Università di Salerno, soffriva di anoressia, che non si accettasse. E che, nonostante l’affetto da cui era circondata, non riuscisse a superare un difficile e delicato periodo. Era in cura da un paio d'anni. L'esame del medico legale ha messo in correlazione le ferite all’addome con atti di autolesionismo avvenuti con delle forbici, mentre le fratture alle caviglie sarebbero compatibili con una caduta. Ieri - secondo lo scenario considerato più plausibile dagli investigatori - Grazia sarebbe entrata nell'edificio al centro di Pompei in stato confusionale, forse sotto l'effetto di farmaci. Salita al quarto piano, si sarebbe prima ferita l'addome e poi si sarebbe lanciata nel vuoto.